Ostacoli al volo, si parte con la mappatura
Inizierà quest’autunno la mappatura regionale di tutti gli “ostacoli al volo”, dagli elettrodotti alle funivie, passando per le “funi a sbalzo”, come vengono chiamate le teleferiche per il trasporto della legna a valle.
Lo assicura l’assessore all’ambiente e alla protezione civile della Regione Gianpaolo Bottacin. Il prossimo anno – spiega Luca Soppelsa, dirigente regionale che si occupa del settore – sarà attivato il data base che conterrà tutti i dati che possono interessare la sicurezza del volo. Nel 2012 è stata varata la legge in materia, maturata dopo la tragedia del 22 agosto 2009, quando Falco cadde a Rio Gere. Vi persero la vita 4 volontari del soccorso alpino e proprio da allora il Cnsas iniziò una dura battaglia perché venissero mappati puntualmente, cavi elettrici, teleferiche, slackline, base jumpers e addirittura i droni.
La legge del 2012 ha trovato seguito tre anni dopo, in una serie di norme che, considerata la complessità, solo adesso trovano implementazioni.
«In queste settimane – spiega Soppelsa – stiamo provvedendo a perfezionare le procedure e, nei prossimi mesi, inizieremo le mappature, a cominciare da due aree sperimentali, nel Feltrino e lungo le Prealpi trevigiane».
Ultimate le campionature, gli uomini degli ex Servizi Forestali definiranno i regolamenti, sulla base dei quali verranno autorizzati o meno i nuovi impianti. Nel frattempo – si darà avvio al censimento della vasta rete di funi e linee elettriche. I dati saranno inseriti nell’apposito sistema che indicherà quali saranno gli ostacoli che possono incontrare, in regione e soprattutto nelle valli alpine, quanti volano. «La ricognizione – ammette Soppelsa – non sarà semplice. Per ogni impianto bisognerà indicare dove parte e dove arriva, di che cosa esattamente si tratta, quanto è alto e anche l’ambiente che attraversa».
Per le condotte elettriche non ci sono problemi perché i dati sono a disposizione dell’Enel. Vale lo stesso discorso per le funivie, seggiovie, ovovie e gli ski-lift. Per le “funi a sbalzo”, solo in pochi casi si hanno segnalazioni puntuali. Accade addirittura che per determinate lavorazioni nel bosco le teleferiche vengano improvvisate senza richiederne l’autorizzazione. Per completare la raccolta dei dati sarà necessario quantomeno un anno, si può quindi immaginare che solo nel 2020 sarà possibile disporre di un quadro completo della situazione.
Secondo l’assessore Bottacin è necessario che nel frattempo intervenga una legge nazionale per normare il settore nel suo complesso, compresi gli ostacoli rappresentati dalle slackline e i base jumpers che come denunciano anche al Soccorso Alpino – si lanciano senza comunicare rotte ed orari. —
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