Ostello all’ex Follador gli arredi al posto del park
AGORDO. Il Comune rinuncia ai parcheggi interrati per poter arredare e terminare l'ostello all'ex Follador.
La delibera di giunta approvata lo scorso 26 maggio segna un nuovo capitolo della storia della sistemazione del complesso dell'ex Istituto Follador di via 5 maggio. Sistemazione che dovrebbe portare alla nascita del museo sulla storia mineraria e di un ostello della gioventù.
La delibera in questione riguarda quest'ultimo. Il 9 maggio, infatti, il Comune di Voltago (capofila del mega progetto di valorizzazione turistica della Conca finanziato con gli ex fondi Odi per quasi 9 milioni di euro) ha inviato a quello di Agordo il progetto definitivo relativo all'ostello, redatto dalla Metassociati srl.
«A seguito dell'esame del progetto da parte dell'ufficio tecnico del Comune di Agordo», si legge in delibera, «è emerso che il progetto in questione risulta mancante di alcune fasi lavorative (arredamento della struttura, sistemazioni esterne, ecc.) utili e necessarie a completare l'opera e a renderla funzionale e collaudabile al fine dell'erogazione del contributo».
Motivo per cui il Comune ha convocato i rappresentanti della Metassociati per chiarire i problemi emersi. «Nel progetto», spiega il sindaco di Agordo, Sisto Da Roit «erano previsti sedici parcheggi interrati per un costo di circa 400 mila euro. Farli avrebbe però voluto dire non riuscire ad arredare internamente l'ostello e quindi ad utilizzarlo. Abbiamo quindi deciso di rinunciare ai parcheggi sotterranei anche perché i progettisti ci hanno assicurato che si possono ricavare una decina di posti sul piazzale antistante che vanno a sommarsi agli altri dieci già previsti. Va considerato inoltre che un eventuale luogo di sosta delle auto c'è anche sul Lungorova, a monte della stazione dei forestali».
I progettisti ora possono dunque rifare il definitivo e successivamente l'esecutivo. I tempi, tuttavia, non possono essere stabiliti. «Vogliamo portare avanti i due cantieri, quello dell'ostello e quello del museo, il più possibile in parallelo», dice Da Roit «per quanto riguarda l'ostello, con la variante che abbiamo approvato, i soldi dovrebbero bastare».
Il condizionale è d'obbligo considerando quando accaduto con i costi del museo. A testimonianza che redigere un progetto preliminare in «quattro-cinque giorni» per poter accedere al contributo, non è detto che sia poi sinonimo di qualità per il futuro sviluppo dell'opera.
Da Roit rassicura intanto sul problema dei gessi nel terreno sotto l'ex ala nuova del Follador che, una volta demolita, lascerà spazio all'ostello. «Nel progetto sono previsti interventi con palificazioni e cemento armato», dice «tuttavia adesso andranno spesi 40 mila euro (ma speriamo nell'aiuto della Provincia) per la bonifica del terreno. La vecchia caldaia si è rotta e il gasolio si è sparso nel terreno circostante. Quando si sono fatti i carotaggi abbiamo avuto la spiacevole sorpresa».
Gianni Santomaso
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