Ostello di Agordo, i lavori sono fermi: polemiche sull’appalto
AGORDO
«È possibile costruire l’ostello con 1 milione e 300 mila euro in meno rispetto a quanto preventivato dai progettisti?». Era la domanda che questo giornale poneva nel luglio 2017, all’indomani dell’assegnazione dei lavori per la realizzazione dell’ostello della gioventù in via 5 Maggio ad Agordo, al posto dell’ex ala nuova dell’Istituto Follador. Una domanda che oggi, a neanche un anno e mezzo di distanza, sembra avere una risposta: no.
L’appalto è stato assegnato al raggruppamento temporaneo d’impresa composto dalla Geo-Cantieri di Leo Luigi di Sala Consilina (Salerno), dalla Cav. Granata Group srl sempre di Sala Consilina (Sa) e dalla Gio.Fe.Mi. di Zuccaro Biagio e Michele snc da Montesano Sulla Marcellana (Sa). L’importo di aggiudicazione è stato di 2.189.485 euro, su un importo a base d’asta di 3.495.500 euro.
Significa un ribasso addirittura del 40% che vuol dire circa 1 milione e 300 mila euro in meno. Risparmio? Non pare proprio. Oggi, dopo che la vecchia struttura del Follador è stata demolita, i lavori sono fermi. «Sì», ammette il sindaco di Agordo, Sisto Da Roit, stuzzicato nell’ultimo consiglio dall’opposizione, «ci sono dei problemi con l’impresa. Abbiamo parlato anche con l’ente appaltatore, il Comune di Voltago, per valutare la possibilità di recedere dal contratto». I ritardi in questi mesi sono stati determinati anche dallo sversamento di gasolio nel piazzale antistante il futuro ostello (e pure il futuro museo). Gasolio che era rimasto in una delle due cisterne interrate e che nel tempo si è infiltrato nel terreno rendendo necessaria una bonifica che non è ancora finita. Ma, come spiegato dal sindaco, il problema più grosso in realtà è un altro: la ditta.
«Un appalto da lampadina rossa», lo aveva definito a luglio 2017 Domenico Limana, presidente di Ance Belluno, la sezione edili di Confindustria Belluno Dolomiti. E infatti i lavori non verranno consegnati di certo il 12 gennaio 2019 come recita (è proprio il caso di dirlo) il cartello ufficiale relativo al cantiere. Quando non lo si sa. Troppo spesso anche nella vallata agordina, che in tal senso non si discosta da quanto succede altrove, non si riesce a sapere quando un cantiere finirà.
Discorso simile vale, per esempio, per Valle Imperina. Qui i due cantieri, uno per gli edifici e uno per le gallerie, sono iniziati rispettivamente il 2 marzo e il 16 maggio 2016. Dovevano essere consegnati il 5 luglio e il 17 settembre 2017. Invece, al momento, consegne non ce ne sono state. Nel primo caso la Cadore Asfalti di Perarolo si è aggiudicata i lavori per 479.823,18 euro con un ribasso d’asta del 34,62%; nel secondo la Consolrestauri dell’Alpago li ha fatti suoi offrendo 571.981,44 euro (ribasso del 22,80%). Insomma un problema senza coordinate geografiche. —
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi