Ostello, malghe e Forte Leone: è il polo turistico di Cima Campo

Arsiè: ieri la cerimonia per ricordare la battaglia di 101 anni fa. In arrivo altri 135 mila euro per il percorso a piano terra


Tra un mese la consegna dell’ostello ricavato dal rudere dell’ex casermetta di Col de Gnela, un finanziamento di 135 mila euro per mettere in sicurezza il piano terra di Forte Leone e ricavarne un percorso che possa diventare itinerario delle visite guidate: Cima Campo gioca la carta del turismo, potendo mettere assieme le potenzialità di richiamo del Forte alle bellezze dei luoghi con uno scenario a 360 gradi che si gode a quota 1.500 metri. Certo, ci sono ancora cose che non funzionano, come i troppi abusivi che non rispettano i divieti di ingresso e la manutenzione troppo blanda da parte della cooperativa che ha in gestione la struttura. Per fortuna ci sono gli alpini del gruppo Mellame-Rivai che ci mettono una pezza e tanta buona volontà. La cerimonia di ieri, per ricordare la battaglia di tre giorni che 101 anni fa si svolse a Forte Leone, ha confermato l’interesse che suscitano l’edificio e i suoi dintorni. Un pubblico numeroso ha seguito cerimonia e messa prima del pranzo cucinato dalle penne nere. La bella novità di quest’anno è la strada bianca che conduce alla spianata del Forte, sistemata e resa percorribile eliminando buche e sassi.


Ormai siamo agli arredi. Quelli che pochi anni fa erano solo muri che si reggevano a malapena sono diventati l’ostello finanziato con 800 mila euro dei Fondi per i comuni di confine. L’ex caserma di Col de Gnela viene riconsegnata alla Comune che ora dovrà individuare un gestore. La ditta Gasperin si sta occupando di allestire gli arredamenti: a piano terra la sala da pranzo con cucina e una sala ricreativa, nella parte a sinistra dell’edificio la sala caldaia che funzionerà a cippato con un impianto di depurazione e recupero dell’acqua piovana che dovrebbe rendere l’ostello autonomo. Al primo piano la cameretta per i gestori, la zona che comprende bagni e docce e la camerata che si stima potrà ospitare fino a venti persone, se saranno utilizzati letti a castello.



«Puntiamo a creare un compendio turistico che comprenda il Forte, l’ostello e le malghe Cima Campo e Celado», spiega il sindaco di Arsiè, Luca Strappazzon. «Sappiamo che il ritorno economico non potrà essere immediato, bisogna lavorare a medio termine cercando di valorizzare i luoghi. A settembre l’ostello sarà finito e consegnato. Abbiamo praticamente individuato il gestore, ma mancano ancora pochi tasselli per l’ufficialità. In quest’ottica va anche il nuovo finanziamento di 135 mila euro che abbiamo intercettato a favore del Forte che saranno utilizzati per mettere in sicurezza e razionalizzare il piano terra del Forte così da renderlo più facilmente visitabile. Dopo i lavori per la copertura del Forte continua la nostra attenzione nei confronti di un simbolo della nostra storia».



Non ci sono più i numeri di vent’anni fa, ma in ogni caso il colpo d’occhio offerto è di quelli che lasciano il segno. L’organizzazione del gruppo alpini Mellame-Rivai è impeccabile con l’accompagnamento musicale della Banda di Arsiè e gli interventi delle autorità.

Spicca il presidente della sezione Ana di Feltre, Stefano Mariech, che focalizza il suo intervento sul futuro dell’associazione: «Noi alpini ce la mettiamo tutta per tramandare i valori e la storia della nostra Patria grazie all’Ana. Gli altri ci devono dire se è quello che vogliono perché il rischio, in futuro, è che per ovvie motivazioni anagrafiche, in giornate come queste ci si ritrovi in quattro gatti». —


 

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