Osteomielite chiusa, al Codivilla Putti di Cortina si farà solo riabilitazione

CORTINA. Addio all’ospedale Codivilla. Dal 30 aprile, quando sarà finita la sperimentazione gestionale, tutte le attività che attualmente vengono svolte, a cominciare da quelle relative all’osteomielite per cui era tanto rinomato, cesseranno. Ad essere garantite saranno le attività del punto di primo intervento e del poliambulatorio che saranno gestiti direttamente dall’Usl 1 Dolomiti con suo personale, mentre per l’attività ospedaliera vera e propria subentrerà l’Oras di Motta di Livenza che partirà con il servizio di recupero e riabilitazione funzionale con i 20 posti assegnati. Di tutti gli altri servizi previsti anche nelle schede ospedaliere (come la medicina generale con i 20 letti e l’ortopedia e traumatologia con 40 letti), si parlerà più avanti, forse quando sarà individuata la nuova proprietà privata, cioè tra un paio di anni.
Sono queste le ultime novità emerse ieri all’incontro regionale tra sindacati di categoria, direttore generale della sanità Mantoan, il dg dell’Usl 1 Adriano Rasi Caldogno e quello dell’Usl 2 della Marca trevigiana. Il 29 aprile, infatti, si concluderà la sperimentazione gestionale pubblico - privata del Codivilla. All’indomani tutto cambierà per l’ospedale cortinese: e sono molte le perplessità su questi passaggi. Una riguarda l’Oras che è specialista nella riabilitazione. A giustificare la sua presenza a Cortina, visto che attualmente è ad intera partecipazione dell’Usl 2 trevigiana, sarà l’entrata tra gli azionisti dell’azienda sanitaria bellunese.
L’altra perplessità riguarda l’osteomielite: non se ne parla proprio. Anzi, entro il 29 aprile prossimo, tutti i pazienti attualmente ricoverati nella struttura ospedaliera cortinese dovranno essere dimessi o comunque la Giomi dovrà trovare loro un’altra collocazione. Infatti sono previsti anche alcuni giorni di chiusura della struttura ospedaliera «e non è escluso uno stop dei servizi dei poliambulatori e del punto di primo intervento», dice il direttore generale.
Poi subentrerà l’Oras di Motta che rimarrà finché non sarà individuato dalla gara europea il nuovo soggetto privato accreditato che dovrà gestire gli 80 posti letto del Codivilla.
Tutto il personale attualmente in capo alla società Codivilla Spa (101 addetti) sarà riassorbito dall’Oras. Anzi, all’inizio, per motivi tecnici, i 101 dovranno essere assunti da un’agenzia di lavoro interinale che poi li passerà all’Oras che li assumerà a tempo indeterminato tramite delle selezioni pubbliche. «Inoltre abbiamo chiesto che vengano garantiti i posti di lavoro anche nel passaggio con chi subentrerà dopo la gara europea», precisano i sindacati di categoria che aggiungono: «Abbiamo anche chiesto che vengano lasciati gli alloggi attuali ai lavoratori, perché altrimenti trovare casa a Cortina diventerebbe per loro insostenibile». Per quanto riguarda, infine, il personale in capo all’Usl ma in distacco a Cortina (34 persone), questo tornerà all’azienda sanitaria.
Questo il quadro che si prospetta da qui ai prossimi mesi.
Cosa farà la Giomi, il socio privato della società Codivilla spa, ancora non si sa. Dall’inizio di questa vicenda l’amministratore delegato della Giomi Massimo Miraglia (amministratore delegato, tra le altre cose, anche della società Codivilla spa che ha tra i suoi soci l’Usl 1 (per il 51% delle quote) e per il 49% la Giomi non si è mai lasciato sfuggire un commento che potesse far capire le sue intenzioni. Si preannunciano delle azioni legali? Giomi rimarrà a guardare?
E poi quanto dovrà pagare l’Usl 1 Dolomiti per entrare in possesso di quel 49% di quote della società mista che gestisce oggi l’ospedale?
Il direttore generale Rasi Caldogno precisa che è in corso la trattativa. Resta da capire, infine, se serviranno all’Oras tutti quei 101dipendenti per fare solo la riabilitazione funzionale, almeno nel primo periodo.
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