Ostetricia chiusa a Pieve di Cadore, donna partorisce in casa
PIEVE DI CADORE. Una relazione per accertare quanto accaduto è stata disposta dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia dopo la denuncia in prefettura per interruzione di pubblico servizio del sindaco di Pieve di Cadore (Belluno), Antonia Ciotti, relativa al caso di una signora che afferma di essere stata costretta a partorire nella propria abitazione a fine dicembre «per carenze del sistema sanitario locale».
«Per fare chiarezza assoluta e definitiva sul questo fatto - annuncia Zaia - ho immediatamente ordinato al direttore generale dell'area sanità e sociale della Regione di attivare il corpo ispettivo affinché possa produrmi al più presto una relazione su quanto realmente accaduto». Il governatore rileva che «se emergeranno eventuali colpe, i responsabili andranno individuati e puniti». Da mesi all'ospedale cadorino sono accolte solo le urgenze, mentre di norma le donne in prossimità del parto sono dirottate a Belluno. «Ma a Belluno le hanno detto che non era ancora il momento - racconta Ciotti - per cui la donna è tornata a casa, dove ha invece partorito».
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