Ottanta milioni per i comunidi confine con Trento e Bolzano

Ottanta milioni di euro non solo per i comuni di confine con Trento e Bolzano ma anche per quelli contermini. E’ il risultato dell’accordo tra il governo e la Regione Trentino Alto Adige, nell’ambito del federalismo fiscale. C’era anche Aldo Brancher, sottosegretario del governo Berlusconi, seduto al tavolo con i ministri Tremonti e Calderoli e con i governatori Dellai per il Trentino e Durnwalder per l’Alto Adige
BELLUNO.
Ottanta milioni di euro per i comuni di confine con Trento e Bolzano. Ottanta milioni sicuri, anno dopo anno. E non per progetti transfrontalieri, ma tutti destinati non solo ai comuni che confinano con le due Province autonome ma anche a quelli contermini. E’ il risultato dell’accordo tra il governo e la Regione Trentino Alto Adige, nell’ambito del federalismo fiscale.


C’era anche Aldo Brancher, sottosegretario del governo Berlusconi, seduto al tavolo con i ministri Tremonti e Calderoli e con i governatori Dellai per il Trentino e Durnwalder per l’Alto Adige. Da quel tavolo i due presidenti delle Province autonome si sono alzati un po’ più poveri. Anzi, un bel po’ più poveri: perdono ogni anno un miliardo e 100 milioni di euro di trasferimenti dello Stato.


Lo Stato gliene restituisce un po’, 100 milioni a testa, insieme con una serie di deleghe (l’Università e gli ammortizzatori sociali). Ma di questa cifra, Trento e Bolzano ne lasceranno una parte ai comuni di confine: 40 milioni è la quota di Trento, 40 quella di Bolzano.


Da quel tavolo (alla prefettura di Milano per motivi logistici) si è alzato sorridendo Aldo Brancher, sottosegretario alle riforme per il federalismo (ministro Bossi) e sottosegretario alla semplificazione normativa (ministro Calderoli).

«Era tanto tempo che volevo riuscire ad ottenere qualcosa di concreto e di importante per la mia provincia, per il Bellunese. E finalmente ci sono riuscito. Avrei preferito che fossero cinquanta milioni, ma forse voleva dire essere un po’ troppo ingordi. Anche la cifra ottenuta mi sembra davvero buona».


Chi potrà usufruirne?
«I fondi sono a disposizione dei comuni di confine, o di associazioni di comuni come possono essere le comunità montane. Ma non solo: andranno anche a favore di comuni contermini con quelli di confine. Poniamo il caso che alcuni comuni si mettano insieme per costruire un impianto di risalita. I fondi saranno destinati al progetto complessivo anche se riguarda un territorio non di confine».


E’ una bella cura dimagrante, quella che il governo chiede a Trento e a Bolzano.
«I due presidenti hanno capito le difficoltà che sta attraversando il Paese, hanno capito le nostre attese e le nostre esigenze. E tutto questo ci aiuta a dare un buon avvio alla applicazione del federalismo fiscale. Questo è soltanto il primo passo dei tanti che dobbiamo fare per il federalismo fiscale, ma mi sembra un passo importante. E per il Bellunese lo è davvero».


Come verranno decisi i progetti da finanziare, chi lo deciderà?
«Il decreto del presidente del Consiglio dei ministri, che è uno dei passaggi, prevederà la costituzione di un organismo di indirizzo, un comitato nel quale ci saranno i rappresentanti del governo, delle Province di Trento e Bolzano, delle regioni a statuto ordinario che confinano con Trento e Bolzano (Veneto e Lombardia). Sarà questo comitato a stabilire i criteri per accedere ai fondi, i tipi di progetti, le modalità della erogazione. Dovrà essere un organismo snello e su questo ho insistito».


I fondi saranno comunque erogati dalle due Province autonome.
«Meglio, così si evitano le lungaggini burocratiche romane».


Quali saranno i settori finanziabili?
«Penso alle strade, al gran bisogno che abbiamo noi bellunesi di strade migliori, ma anche ad altro tipo di infrastrutture. Ma penso anche all’agricoltura, al turismo».


Quali saranno i tempi?
«Tempi stretti, non c’è motivo per perderne altro. L’accordo deve essere ratificato dal parlamento. Poi va fatto il Decreto della presidenza del consiglio dei ministri, che bisogna studiare bene. E occorre nominare il comitato. Ma io ritengono che nei primi mesi del 2010 si possa partire».

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