Ottici, non c’è alcun reato
Archiviata l’inchiesta aperta per esercizio abusivo della professione di oculista

BELLUNO. Gli ottici hanno fatto gli ottici. Non gli oculisti. Il giudice per le indagini preliminari Scolozzi ha sciolto la riserva: archiviata una volta per tutte l’inchiesta per l’ipotesi di reato di esercizio abusivo della professione. Scagionate le due ottiche bellunesi – la cittadina Thomas e la zumellese Martini – che erano rientrate nelle indagini fatte a livello nazionale ed evidentemente stanno lavorando bene e senza invadere campi di competenza dei medici oculisti.
Peraltro il pubblico ministero bellunese Sartorello aveva chiesto più volte il provvedimento di archiviazione, ma in tutte le occasioni gli avvocati della Società oftalmologica italiana, Salomone e Travaglia, hanno presentato opposizione. Nei giorni scorsi, il gip è arrivata alla conclusione che non c’è stato nulla di penalmente rilevante nella condotta dei due ottici e ha archiviato una volta per tutte.
Le indagini erano partite da un esposto del presidente della Società, Matteo Piovella. Le ispezioni del Nucleo antisofisticazione dei carabinieri hanno permesso di ravvisare che in due esercizi commerciali della provincia – Belluno e Mel – si utilizzerebbero delle strumentazioni riservate soltanto agli oculisti. L’esempio più importante è il tonometro: la tonometria è una tecnica diagnostica impiegata in oculistica per la determinazione del tono oculare, cioè della pressione interna dell’occhio. Viene misurata in millimetri di mercurio. Una pressione intraoculare troppo alta può costituire un segno di glaucoma, una malattia oculare che, se non diagnosticata e curata con la necessaria tempestività, può provocare danni irreversibili del nervo ottico, che possono condurre addirittura fino alla cecità.
Secondo gli avvocati, le indagini erano state incomplete. A proposito delle strumentazioni utilizzabili dall’ottico, si sono fatte delle domande solo a un insegnante di ottica e optometria, invece d’interpellare anche un oculista o un insegnante di oftalmologia. La stessa insegnante ha spiegato che l’ottico non può usare il tonometro a contatto, ma solo a soffio. Detto questo, non è autorizzato a formulare diagnosi di alcun tipo, ma solo a informare il cliente di eventuali problemi, indirizzandolo all’oculista. Eppure nei due negozi di ottica indagati sono stati trovati da una parte un tonometro e dall’altra un pachimetro, che invece contente di misurare lo spessore della cornea. Questi sarebbero già gravi indizi del reato denunciato da Piovella. Ma il fascicolo è stato archiviato.
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