Otto varianti urbanistiche pubblicate in Comune
Pieve di Cadore. Riguardano alcuni edifici privati e modifiche di volumetrie ma anche il cambio di destinazione d’uso per l’area dell’ex macello
PIEVE DI CADORE. È stata pubblicata martedì, sul sito del Comune di Pieve di Cadore, la delibera con la quale il Commissario prefettizio Carlo De Rogatis, avvalendosi dei poteri spettanti al consiglio comunale, il 28 agosto ha approvato una variante al Piano degli Interventi inserito nel Pat. La variante era stata approvata ancora dalla passata amministrazione del sindaco Maria Antonia Ciotti nel febbraio 2017. Il documento è formato da 9 elaborati, ognuno dei quali illustra una sottovariante e riguarda l’intero territorio comunale. Tutte le varianti proposte non necessitano di relazioni sulla Valutazione di Incidenza Ambientale.
Il progetto di variante proposto con la delibera del Commissario è stato depositato nell’albo pretorio del Comune dove rimarrà per 15 giorni, scaduti i quali diventerà efficace a tutti gli effetti. Le variazioni effettuate in precedenza, ad esempio quella approvata dal consiglio comunale il 14 aprile 2017, era rimasta a disposizione dei cittadini per 30 giorni consecutivi nell’Ufficio Tecnico comunale e in quei 30 giorni tutti i cittadini avevano potuto formulare delle osservazioni che sono state presentate e protocollate al Comune di Pieve.
In questa occasione, invece, i giorni a disposizione dei cittadini sono solo 15. In ogni caso, la delibera del Commissario de Rogatis e la documentazione di variante sono reperibili sul sito web del Comune: www. comune. pievedicadore. bl. it.
La variante pubblicata il 24 ottobre è composta di nove punti, dei quali otto interessano il pubblico perché il nono è di competenza comunale. La prima variante è di 640 metri quadrati e riguarda la zona di Nebbiù, in via Maestra, dove si prevede la possibilità di costruire un nuovo edificio collegato ad uno esistente, in deroga alle norme sul lotto minimo; uguale la seconda variante che riguarda la località Arzanie di Pozzale, dove su una superficie di 500 metri quadrati è data la possibilità di realizzare degli appartamenti.
Con le altre varianti vengono realizzati dei cambi di destinazione d’uso e riduzione delle zone Zto, recuperando aree verdi e pubbliche per una superficie di 231 metri quadrati e diminuzione della cubatura per 1.964 metri cubi.
La variante numero sette, infine, è relativa alla demolizione del vecchio macello comunale e al cambio di destinazione ad uso pubblico della superficie recuperata.
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