Padrin e Ghedina «I tempi sono stretti»

LONGARONE. «I tempi sono stretti. L’Anas tranquillizza. Ma i cantieri non possono ulteriormente ritardare, soprattutto nei tratti di Alemagna più delicati, dove i lavori potrebbero creare disagi al...
LONGARONE. «I tempi sono stretti. L’Anas tranquillizza. Ma i cantieri non possono ulteriormente ritardare, soprattutto nei tratti di Alemagna più delicati, dove i lavori potrebbero creare disagi al traffico e, quindi, anche la tempistica è destinata ad allungarsi». Così Roberto Padrin, sindaco di Longarone e presidente della Provincia, che invita ad uno sforzo corale nella cooperazione, piuttosto che nella polemica. «Mi chiedo perché l’architetto Mainardi, se davvero ama il suo territorio, abbia aspettato tanto per dire che si è in ritardo. L’Anas sostiene che stiamo rispettando puntualmente il cronoprogramma» aggiunge. Longarone, o meglio le curve di Castellavazzo, la circonvallazione di Tai e gli interventi a Cortina sono i tre nodi irrinunciabili da sciogliere per non compromettere l’accesso e, quindi, il successo dei Mondiali.


«Siamo in Italia e le sorprese sono sempre possibili – ammette Gianpietro Ghedina, sindaco di Cortina -, ma tutte le assicurazioni che continuiamo a ricevere vanno in direzione opposta a quella temuta da Mainardi. Certo, dobbiamo ancora più accelerare, ma, per favore, in questa fase delicata teniamo lontane le polemiche», Ghedina invita a concentrarsi sulle priorità e una di queste è l’ingresso nella sua città. «È evidente – mette le mani avanti – che se i cantieri non inizieranno entro la fine dell’anno, qualche amara sorpresa ce la dovremmo aspettare. Ma il Governo ha autorizzato procedure di semplificazione che dovrebbero consentire ai tecnici di non fermarsi di fronte agli ostacoli».


Una condizione che Roberto Padrin pone è che le conferenze dei servizi si possano chiudere entro febbraio, in modo da ultimare i progetti ed andare subito agli appalti, in modo tale da avviare i cantieri, «almeno quelli principali», nel prossimo autunno. «Due anni di tempo, per i lavori in progetto, ci dicono che sono più che sufficienti. Ma nel nostro caso, proprio qui a Castellavazzo, si aggiunge un problema che, probabilmente, si ripeterà anche altrove. Dovremo assolutamente evitare lunghi e gravi disagi al traffico che deve continuare pur in presenza dei cantieri».


Prospettiva tutt’altro che facile da affrontare lungo le curve di Castellavazzo. E per quanto riguarda Longarone, Padrin solleva un problema che solo un miracolo potrebbe risolvere da qui ai Mondiali. «Non bastano le opere previste a Castellavazzo per sbottigliare il traffico a Longarone. Ci vuole almeno una bretella che uscendo dall’autostrada di Pian di Vedoia arrivi all’ingresso della zona industriale e consenta al traffico di sdoppiarsi, tra la statale e questa bretella». Meglio ancora sarebbe, ad avviso di Padrin, il prolungamento dell’A27 fino a Macchietto. «Ma questo sarebbe un doppio miracolo, improponibile per il momento».
(fdm)


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