Padrin e Zaia scacciano le voci maligne «Giù le mani dalla Mostra del Gelato»
LONGARONE. La Mostra internazionale del gelato artigianale compie 60 anni. Ieri l’inaugurazione. Tra le polemiche. Il sindaco Roberto Padrin e il governatore Luca Zaia hanno fugato ogni dubbio, dopo che alcuni gruppi imprenditoriali avevano messo in giro la voce che d’ora in avanti sarebbe stata biennale. «Non esiste», sbotta Zaia, «farla biennale vorrebbe dire decretare la sua morte». E il sindaco di Longarone, Roberto Padrin: «Sessant’anni di storia non dovranno e non potranno essere buttati via. Finché sarò sindaco di Longarone mi batterò perché la Mig sia sempre un punto di riferimento per il mondo e sono certo che anche la Regione appoggerà la battaglia a difesa del gelato artigianale». Una promessa che è anche una minaccia: «Giù le mani dalla Mig».
Ieri mattina’Longarone Fiere’ha vissuto quasi un giallo. Alle 11, puntualmente, il taglio del nastro. Una mezz’oretta di visite agli stand e poi i discorsi. Alle 11.30 arrivano in sala il prefetto, i comandanti delle forze dell’ordine, gli inviati. Arriva mezzogiorno e Zaia col seguito non si fa vedere. Neppure alle 12.30. Solo alle 13 il governatore si paleserà. Chiedendo scusa per il ritardo, ma avvertendo che «prima vanno salutati gli espositori».
Che succede? Un giro elettorale? Macché. Zaia, passando di stand in stand, ha rassicuranto fli espositori; «La fiera continua», ha detto loro, «non sarà biennale». Poi confida: «Il giro è stato caloroso, non ho trovato persone depresse, ma gente che ha voglia di fatturare, esporre. La fiera ha un futuro. Ci sono da tamponare eventuali colpi di testa di qualche giovane che vuole magari pensare di fare qualcos’altro. Non esiste che si chiuda questa fiera».
Ecco la verità, ecco il timore. Lo ammette il sindaco Padrin, prendendo la parola dopo Gian Angelo Bellati, il presidente di Longarone Fiere, Dario Olivier, presidente Uniteise Fausto Bortolot, presidente Mig. «È con profondo dispiacere che sento che qualcuno va in giro a dire che la Mig è morta e che non vale la pena andare a visitarla. Non vorrei che ciò fosse ispirato da alcune aziende che hanno deciso di non venire come espositori. Se fosse così sarebbe un segnale di debolezza, la paura che i loro clienti, venendo in fiera, possano trovare altri fornitori». Prende fiato, Padrin, e poi aggiunge: «Spero proprio non sia così. E vedendo in questi giorni la qualità con la quale la fiera è stata allestita, non ho dubbi che anche quest’anno la Mig sia una manifestazione di prim’ordine, dove non manca nulla di quello che serve alle gelaterie, con aziende di altissimo livello».
Festeggiati i 60 anni, si pensa già al futuro. Per consolidare l’esistente, ma innovandolo, potrebbe accadere che il prossimo anno la Mig si apra ad aziende interessate all’evoluzione in corso delle gelaterie artigianali, con l’introduzione di offerte complementari, a cominciare dal caffè e dalla pasticceria. Un’apertura in tal senso sarà presto dal cda. Longarone Fiere s’impegnerà ulteriormente, insieme alla Regione, a richiamare a Longarone le altre aziende venete del gelato che ancora disertano, in modo da costituire quello zoccolo duro che può attrarre anche gli schizzignosi che hanno fatto un passo a lato.
Che la Mig lo meriti l’ha dichiarato esplicitamente anche il presidente Bellati. «Quest’anno abbiamo rappresentati fra espositori e buyers oltre 40 paesi del mondo. Siamo internazionali. Tra i buyers anche due cinesi. Abbiamo creato grazie alle Camere di commercio all’estero distribuite in tutto il Mondo, una rete perché portassero potenziali aziende interessate alla filiera del gelato. La fiera più antica d’Europa e non solo commerciale. Continueremo con la formazione e la valorizzazione del territorio e del gelato artigianale». —
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