Padrin: «Non voglio pensare che i 5 milioni non ci siano più»
BELLUNO. «Ci siamo dati un paio di settimane per capire tutta la situazione e cercare di individuare le risorse necessarie per risolvere i nostri debiti con Veneto Strade». È Roberto Padrin, sindaco...
BELLUNO. «Ci siamo dati un paio di settimane per capire tutta la situazione e cercare di individuare le risorse necessarie per risolvere i nostri debiti con Veneto Strade». È Roberto Padrin, sindaco di Longarone, il consigliere provinciale incaricato, viste le sue deleghe alla viabilità, a scoprire che strada (per rimanere in tema) hanno preso quei cinque milioni che erano stati inseriti con un emendamento nel decreto Milleproroghe e destinate al Bellunese per Veneto Strade. «Quei soldi sono indispensabili per tenere fede all’accordo siglato dall’ex presidente Larese Filon. Non voglio nemmeno pensare che questa somma non ci sia più, perché è in base alla promessa dell’arrivo di questi soldi che Veneto Strade ha continuato a garantire la manutenzione delle nostre strade».
La preoccupazione a palazzo Piloni e per Padrin è molto alta. «Mi metterò in contatto con i palazzi romani per vedere dove sono i soldi e sollecitare un loro repentino arrivo».
Ma il compito del primo cittadino longaronese sarà anche quello di confrontarsi con tutti i soggetti interessati, per ipotizzare i possibili scenari proprio sulla gestione viabilistica. «Mi incontrerò anche con i vertici di Veneto Strade per definire una prospettiva futura di gestione della nostra viabilità. Prospettiva che si delineerà meglio non appena avremo in mano l’analisi commissionata sul valore delle quote della società stradale e sul costo dell’attività a chilometro. Alla luce di tutto questo inizieremo dei ragionamenti anche con lo Stato, con la Regione e con Anas. Anche perché se i progetti per Veneto Strade da parte di palazzo Balbi mirano a riunificare tutto sotto un’unica egida, allora si dovrà iniziare a ragionare sull’opportunità o meno della Provincia di Belluno di restare all’interno della società stessa». Il compito di Padrin non è di quelli semplici, visto che le questioni aperte sono molte.
Come ad esempio il bando per la gestione del trasporto pubblico locale. «La settimana prossima incontrerò i vertici di Dolomitibus, oltre che l’assessore veneto Elisa De Berti. Mi sono già incontrato con la segretaria della Filt Cgil. Le questioni non risolte sono molte: vedremo di fare luce».
Intanto resta l’amarezza per come il territorio bellunese ancora una volta si trovi a dover lottare per avere le risorse per un’attività come quella stradale fondamentale in montagna. «Siamo ancora al punto di partenza. Si fatica di nuovo ad avere delle risorse strutturali per la viabilità», precisa la prima cittadina di Santo Stefano, Alessandra Buzzo. «Nei diversi incontri degli stati generali più volte è stato affrontato l’argomento, all’inizio tutti erano pronti a non mollare, poi invece è bastata la promessa della solita politica per far indietreggiare tutti. Credo che come bellunesi dovremo puntare i piedi, a prescindere dall’arrivo delle risorse e far vedere che non intendiamo mollare nel rivendicare quanto ci spetta».
(p.d.a.)
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