Paese passato al setaccio da centoventi studenti
CORTINA. Centoventi studenti di architettura dello Iuav di Venezia a Cortina per studiare il paesaggio. Tra sabato e domenica, saliranno a Cortina 120 studenti guidati dal professor Giorgio Nubar Gianighian, che avranno il compito di fare una prima schedatura sugli edifici d'Ampezzo.
Si tratta del primo passo di un progetto triennale che porterà, in collaborazione con la Consulta per il paesaggio di Cortina, ad uno studio approfondito del sistema urbanistico-edilizio. Successivamente tutti i dati e gli studi raccolti saranno usati per la stesura del piano paesaggistico, come da direttive europee e regionali.
I ragazzi si tratterranno al liceo Orsoline, il loro punto di coordinamento sarà la sala cultura “Don Pietro Alverà”, e verranno accompagnati nei vari siti dai mezzi della SeAm.
«Si tratta dell'inizio di un importantissimo lavoro», spiega l'assessore all'Urbanistica Stefano Verocai, «che dovrà portare ad una semplificazione delle procedure di approvazione edilizie, nonché ad una riduzione dei vincoli, ed al miglioramento della qualità ambientale e urbana. Il piano paesaggistico è obbligatorio per legge, ed abbiamo voluto iniziare il lavoro in casa per non correre il rischio che, prima poi, ci venisse calato dall'alto. In campo urbanistico si stanno susseguendo importanti novità: il Piano di assetto del territorio che verrà approvato a breve; l'Osservatorio sul paesaggio delle Dolomiti che sta già muovendo i primi passi; la Consulta comunale sul paesaggio; ed ora, appunto, la collaborazione con l'università di Venezia. Successivamente tutto il lavoro prodotto verrà condiviso con la Soprintendenza ai Beni ambientali per poter stilare il “Codice d'ornato” di Cortina. Si può ben dire che, anche su questo argomento, Cortina fa da battistrada. Niente paura quindi, se nel fine settimana vedremo Cortina popolata da ragazzi armati di macchina fotografica e schede di rilevamento, stanno lavorando per noi».
Sarà un lavoro complesso e dettagliato quello che svolgeranno i laureandi. «Il programma del corso di restauro urbano che è stato preparato in collaborazione con l’Assessorato all'Urbanistica», spiega il professor Gianighian, «intende collaborare alla redazione del Piano paesaggistico, secondo il Codice dei beni culturali e del paesaggio. Come prima fase del lavoro ricognitivo ci si rivolgerà al patrimonio edilizio nella sua interezza, schedandone l’epoca di costruzione, la tipologia edilizia col numero di piani e la forma del tetto, i materiali costitutivi dell’edificio, gli eventuali elementi aggiuntivi, gli spazi di pertinenza, evidenziandone la caratterizzazione paesaggistica, col rilievo degli orti, degli alberi da frutto, dei giardini e recinzioni. Successivamente, in base alle ricerche compiute dalla tesi di laurea degli architetti cortinesi Matteo Apollonio e Fabrizio Luchetti, in cui sono state rivelate le persistenze del paesaggio agrario storico nella valle d’Ampezzo, sia edificato che allo scoperto, si sarà in grado di incrociarne i risultati con quelli del nostro nuovo rilevamento».
L’obiettivo, spiega il docente, è quello di scoprire come Cortina cambia e di individuare alcune regole per la conservazione e il miglioramento del paesaggio culturale esistente.
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