«Pagavo Cetera solo per fare ricerca»
BELLUNO. È rinviata al 29 novembre l’udienza preliminare per il caso Cetera. Ieri, davanti al gup Aldo Giancotti, ha deposto Luca Gianaroli ex presidente e ora direttore scientifico di Sismer, Centro di fecondazione assistita con sede a Bologna, convenzionato con l’Usl 1 per l’attività del reparto un tempo diretto da Carlo Cetera.
Il coinvolgimento di Gianaroli (assistito dall’avvocato Claudia Bettiol) nasce perché l’accusa ipotizza che Sismer pagasse Cetera per ottenere la sua intercessione presso l’Usl 1, allo scopo di rinnovare la convenzione tra la struttura privata e quella pubblica, che aveva a disposizione finanziamenti interessanti. Per questo motivo Gianaroli è accusato di corruzione.
Nel corso di tre ore di deposizione, Gianaroli ha spiegato che il Centro bolognese aveva davvero rapporti con Cetera, ma al fine di condurre la ricerca scientifica nel campo della fecondazione assistita e a questo aspetto vanno ricondotti i pagamenti, estranei alla convenzione e fatti a Cetera in qualià di libero professionista Gianaroli ha affrontato le domande del pm Antonio Bianco, spiegando gli articolati rapporti tra le parti e l’avvocato Bettiol ha letto le dichiarazioni fatte dal direttore sanitario Savaris e dai dirigenti dell’Usl 1, quando spiegarono agli inquirenti che Cetera non aveva alcun ruolo nella trattativa per le convenzioni. Lo stesso Cetera ha ammesso di aver tirato in causa i biologi di Sismer, solo per giustificare alle coppie le sue richieste di denaro.
Gianaroli punta al proscioglimento in fase preliminare, e ha prodotto una dichiarazione per la stampa con la quale ribadisce la propria estraneità ai fatti contestati a Cetera: «Ho speso la vita a servizio della ricerca e dello studio per i quali la struttura che rappresento è diventata un punto di riferimento nel mondo. Cetera è stato un valido collega ed un amico che ha avuto la mia fiducia ed essere qui oggi in questo ruolo mi causa dolore, delusione ed imbarazzo».
Nell’udienza di ieri c’è stata anche la revoca della costituzione di parte civile di due coppie, che nei giorni scorsi sono state risarcite da Cetera; mentre l’Usl 1 (assistita dall’avvocato Salvatore Frattallone) ha avanzato una richiesta di risarcimento per un milione di euro. Nell’udienza precedente, invece, il giudice aveva ammesso il sequestro dei beni di Cetera, chiesto dall’Usl 1 che è parte civile nel procedimento. Al ginecologo è stata posta sotto sequestro la casa di Padova.
Dopo la deposizione del direttore scientifico di Sismer, il gup ha deciso di rinviare a fine novembre in attesa di un passaggio decisivo nella normativa sulla concussione, atteso per ottobre. La nuova legge, infatti, ha aperto un contrasto interpretativo in seno alla Vi sezione della Cassazione sui vari elementi del delitto di concussione, l’induzione e la costrizione. Cetera è accusato di concussione induttiva, che potrebbe non essere più previsto come reato e per questo bisogna attendere ottobre, quando la Cassazione deciderà a sezioni riunite.
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