Pagella in arrivo per i presidi: «Ok, ma valutate l’attività, non l’aspetto burocratico»
I dirigenti scolastici quest’anno dovranno meritarsi il premio di risultato. Pastrello e Nigri: «La squadra è importante, ma non la scegliamo noi»
I dirigenti scolastici saranno valutati già da quest’anno per poter ottenere la retribuzione di risultato. Sono in corso, infatti, gli incontri con i sindacati al Ministero per definire il nuovo sistema di valutazione che sarà operativo già da quest’anno e si articolerà in diverse fasi.
L’idea di una valutazione del proprio operato non dispiace in linea di principio ai presidi del Bellunese, anche se c’è qualche riserva sulle modalità della valutazione: per alcuni, infatti, non terrebbe conto di come l’operato viene visto da docenti, famiglie e personale amministrativo.
«Penso che chiunque debba essere valutato», precisa Mauro De Lazzer dell’Istituto Comprensivo di Feltre. «Però dispiace che la maggior parte dei criteri siano amministrativi. Gli adempimenti burocratici sono solo una parte dell’attività di un preside», sottolinea De Lazzer, che insieme alla collega che guida l’istituto superiore Catullo di Belluno, Violetta Anesin, si dice perplesso di fronte ai 20 punti che dovranno essere assegnati discrezionalmente dal direttore generale dell’ufficio scolastico veneto: «Come lo farà se non ci conosce?».
Ci sono poi presidi – come Maria Pastrello dell’Iss Calvi Dolomieu e Luigi Nigri dei licei Renier – che evidenziano quella che per loro è una contraddizione: «È giusto che un dipendente pubblico venga valutato, ma il nostro operato viene analizzato in base anche alla squadra che dirigiamo, squadra che non abbiamo scelto. Sarebbe bene ripensare i criteri, visto che il giudizio deve essere non solo amministrativo ma anche pedagogico ed educativo».
Promuove a pieni voti la valutazione la preside dell’Ic 2 Tina Merlin di Belluno, Bruna Codogno. «Chi lavora nel pubblico dovrebbe essere sempre valutato. Ricordo che una cosa simile è stata fatta anche una decina di anni fa. Allora ero stata giudicata da un ispettore e in quella occasione ho imparato tante cose su come fare la mia professione. L’unica cosa che spero è che dall’Ufficio scolastico veneto si tenga conto anche del clima che si crea a scuola e delle relazioni che si instaurano, perchè tutto questo fa parte dell’attività di un preside».
«La valutazione è importante come stimolo per fare meglio. Questo sistema deve fare parte del sistema scolastico», conferma Andrea Pozzobon, dei licei Galilei-Tiziano di Belluno.
E intanto per le scuole superiori il Pcto (ex alternanza scuola-lavoro) ritornerà a essere requisito imprescindibile di ammissione all’esame di Stato. «Si era derogato durante il Covid, ma è importante che si torni all’obbligatorietà perchè è un modo per i ragazzi di sperimentare competenze e abilità acquisite a scuola», dicono i presidi.
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