«Pagheremo fino a che avremo i soldi»
BELLUNO. «Per il tribunale sborsiamo all’anno più di 1.3 milioni di euro, una cifra che supera di gran lunga quanto sborsiamo per casa di riposo e scuole. Ma visti i tagli, l’unica cosa che posso dire è che riusciremo a garantire questa somma finché potremo».
Il sindaco di Belluno, Jacopo Massaro non nasconde una certa irritazione quando parla del problema dei costi della giustizia nel Bellunese. Somme esorbitanti che vengono sborsate annualmente e che comprendono non solo l’affitto pari, nel 2013, a oltre 656 mila euro per la sede principale di Belluno, a cui si aggiungono i 65.475 euro per il canone di locazione degli uffici del giudice di pace, i 15 mila euro di canone telefonico fisso, mobile e web, e i 3.300 euro per quelli del giudice di pace, senza poi contare le spese di riscaldamento che ammontano complessivamente tra procura e giudice di pace a 103 euro. Tante sono le spese fisse messe a bilancio da palazzo Rosso, anche se «non sono contenute le spese di straordinaria manutenzione che viene fatta praticamente ogni anno per alcune migliaia di euro. Eppure, si tratta di un servizio, quello giudiziario, che interessa tutta la provincia cioè 210 mila abitanti, ma che viene a ricadere solo sulle spalle di 35 mila abitanti, cioè i residenti nel capoluogo. Consideriamo poi che avanziamo dal Ministero il rimborso di alcune spese, che dovrebbero essere rifuse per l’80% del totale, ma di cui ad oggi non abbiamo visto un euro. Eppure avanziamo quasi un milione. Abbiamo spedito diversi solleciti, ma dal Ministero non si sono degnati nemmeno di risponderci», sottolinea Massaro che precisa: «Sono veloci, però, a inviarci le ingiunzioni a eseguire gli interventi, come quello dell’eliminazione di un gas particolare dal sistema antincendio, che, per carità è previsto per legge, ma che non è certo di pubblica utilità. Per eseguire questo lavoro abbiamo ricevuto addirittura una diffida».
Il sindaco evidenzia come «stiamo provvedendo a questo intervento come per tutti gli altri ma», avvisa, «quello che posso dire è che il Comune continuerà a pagare queste spese finché avrà i soldi per farlo». E di soldi palazzo Rosso, come tutti i Comuni, d’altra parte, ne ha sempre meno. «Si pensi che neanche per le scuole o per le case di riposo paghiamo tanto così, eppure di lavori anche in questi ambiti ne avremmo da fare».
E poi a conclusione dello sfogo aggiunge: «Senza considerare che il Comune manda cinque persone pagate direttamente dal nostro ente a lavorare in tribunale».
Paola Dall’Anese
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