Pais Becher: «Chiesto lo stato di calamità»

Il sindaco del paese cadorino ha già inoltrato la domanda. Bortoluzzi (Provincia): «Il nostro territorio è fragile»
Gelateria Venezia - Esondazione Giau de Misurin ad Auronzo di Cadore - Da Rin - Perona
Gelateria Venezia - Esondazione Giau de Misurin ad Auronzo di Cadore - Da Rin - Perona

AURONZO

«Stato di calamità naturale». Il sindaco Tatiana Pais Becher è tornata in municipio con gli stivali di gomma ai piedi, dopo aver passato tutta la mattinata e parte del pomeriggio a verificare le condizioni del suo paese. C’è stata una serie di sopralluoghi, non solo con i tecnici comunali, ma anche con quelli regionali, dei Servizi forestali e della Protezione civile: «I danni sono senz’altro molto pesanti, anche se non sono ancora stati quantificati con precisione. Per questo ho chiesto lo stato di calamità naturale», sottolinea Pais Becher, «ci sono state anche delle frane, che hanno interessato delle strade silvo-pastorali, senza contare che bisognerà ripristinare un tratto della fognatura di almeno una trentina di metri, fino a valle della caserma dei carabinieri. A questo proposito, ci sono delle abitazioni che non possono avere questo tipo di servizio, ma Bim Gsp sta lavorando. Spero tanto che si possa tornare alla normalità nel più breve tempo possibile».

Solo chi deve andare in cimitero si accorge dell’esistenza del rio Misurin. Un fiumiciattolo che non sembra in grado di fare del male a nessuno, ma che sotto la spinta della pioggia si è imbizzarrito ed è diventato incontrollabile: «L’Unione montana se n’era occupata non molto tempo fa. Il letto è stato ripulito di recente, premesso che non aveva mai dato problemi, se non una ventina di anni fa. Ringrazio anche i miei paesani per tutto il lavoro che hanno fatto».

Presente in massa la Protezione civile. Una ventina di uomini, che si sono messi a disposizione, non appena si è cominciato capire l’entità del nubifragio: «Le squadre provinciali si sono messe subito all’opera e hanno portato ad Auronzo i mezzi per la pulizia delle strade dal fango che si è riversato sull’abitato», spiega il consigliere provinciale con delega alla Difesa del Suolo e alla Protezione Civile, Massimo Bortoluzzi, «ringrazio i volontari che sono sempre disponibili e presenti, quando c’è bisogno di loro. E in queste settimane, con i temporali che si stanno susseguendo, temo che ci sarà ancora bisogno, purtroppo».

Bortoluzzi già mercoledì sera si era messo in contatto con diversi sindaci. E ieri mattina ha fatto una serie di telefonate per monitorare la situazione in tutto il Cadore, da Cortina al Comelico, passando per Cancia, che non risulta aver subito danni: «La fragilità del nostro territorio emerge ancora una volta in tutta la sua forza. Per fortuna abbiamo i soldi del demanio idrico, che la Regione ci trasferisce totalmente per poter intervenire sui dissesti. Il problema è che con la legge Delrio e il depotenziamento delle Province, non abbiamo le risorse umane per poter gestire problematiche che puntualmente si presentano a ogni episodio di maltempo».

Sopralluogo da parte dell’assessore regionale Gianpaolo Bottacin: «Sarà necessario ripulire subito il rio da alberi, ramaglie e materiali vari a monte di Auronzo, in maniera da evitare altri problemi con nuovi fenomeni temporaleschi. I Servizi forestali valutano un intervento più radicale sul corso d’acqua. Intanto, sono proseguiti i ripristini in paese. L’evento è stato eccezionale, con precipitazioni più abbondanti di Vaia». —




 

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