Pala dell’Ascensione, dubbi sull’autenticità
FELTRE. La pala dell’Ascensione custodita nella sacrestia di Ognissanti è sicuramente attribuibile a Lorenzo Luzzo, conosciuto a Firenze come il Morto da Feltre? Secondo Roberto Manescalchi, storico dell’arte e ingegnere, questo affresco non sarebbe da attribuire al Luzzo: il Cristo bianco, in ascesa verso l’alto dei cieli, scortato a destra e a sinistra da due santi statuari, santa Lucia e sant’Antonio Abate, la cui immobilità quasi cozza con la lieve contorsione del corpo centrale, non avrebbe nulla a che vedere con il pittore delle grottesche di Firenze e della plastica sensualità dei soggetti dipinti, retaggio della scuola di Giorgione e Tiziano. «Potrebbe essere di altra mano, magari di allievi di Luzzo», ha ipotizzato lo storico dell’arte Manescalchi, l’altra sera quando invitato dall’associazione Fondaco per Feltre, ha tenuto un’appassionante conferenza sui rapporti fra Lorenzo Luzzo, o meglio il Morto da Feltre, e Leonardo.
Un tema diventato materia del suo ultimo lavoro editoriale “La Gioconda” dove il ruolo del Morto è uno dei tralicci narrativi portanti. È stato Manescalchi a scoprire, nel 2004, due ritratti di Lisa del Giocondo sulle grottesche alla Santissima Annunziata a Firenze. Lo storico dell’arte toscano, studioso ed esperto di grandi artisti come Leonardo, Piero Della Francesca e Paolo Uccello, nella recente pubblicazione dal titolo “Gioconda”, ha fatto luce sull’identità storica del volto di Monna Lisa attraverso l’opera di Morto da Feltre. Al quale, ha ricordato Manescalchi anche l’altra sera, il Vasari ha riservato un intero capitolo delle sue “Vite”. Dopo aver scoperto che le Gioconde sono tre, di cui una al Louvre, quella di Leonardo, e altre due a Firenze affrescate a forma di angeli al secondo piano della foresteria laica del convento ordine dei servi, di sicura attribuzione al Morto, Roberto Manescalchi che nella sua ricerca coniuga scienza e storia e critica dell’arte, è andato oltre.
«Per la ricostruzione fisiognomica delle grottesche, mi sono affidato all’ingegner Giovanni Cangi del Cnr, è stata utile per l’attribuzione: la metà del volto di Lisa, dipinta da Leonardo, combacia con la metà del volto di donna dipinto da Morto da Feltre nella grottesca rinvenuta a Firenze». «A me interessa soprattutto Leonardo», ha concluso Manescalchi, «ma ho tenuto d’occhio i movimenti del Morto da Feltre e ho visto con interesse le influenze veneziane dell’artista, che ha frequentato Giorgione e Tiziano al Fondaco dei Tedeschi, portando l’esperienza pittorica a Feltre». E ha citato il ciclo pittorico dei primi due decenni del Cinquecento a casa de’ Mezzan, mostrando un’opulenta Venere che riemerge dal mare.
Ieri mattina, poi, riferisce Giuditta Guiotto, «Manescalchi si è fatto accompagnare per rivedere la facciata affrescata di palazzo Crico-Tauro, quella di palazzo Avogadro-Tauro con Curzio e altro ancora. Per quanto riguarda i dubbi sollevati sull’attribuzione al Morto dell’Ascensione di Ognissanti, ci riserviamo di mostrare dal vivo l’affresco. La sola foto, forse, può indurre a valutazioni diverse».
Laura Milano
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