Palaghiaccio: per il tetto a rischio crollo esposto in Procura

L’obiettivo è verificare se le migliaia di persone che hanno utilizzato l’impianto nell’ultimo anno abbiano corso pericoli

FELTRE. Hanno atteso che il tetto del palaghiaccio fosse sistemato, gli otto puntoni ormai marci sostituiti e l'impianto riaperto al pubblico con il sollievo di società sportive, spettatori e pattinatori del fine settimana. Ma tutti i dubbi sulla gestione del caso “tetto a rischio crollo” da parte dell'amministrazione comunale non sono mai svaniti. E così, la minoranza _ l'intera minoranza _ in consiglio comunale, unita adesso come fu pochi giorni prima di Ferragosto nel denunciare quelli che a suo dire sono i potenziali pericoli per pattinatori, spettatori di concerti, nonché bambini ospitati in occasione di una manifestazione con le forze dell'ordine, ha compiuto il passo ufficiale presentando un esposto alla magistratura. Sarà dunque la Procura di Belluno, se riterrà la documentazione presentata credibile e fondata, a verificare la cronologia dei fatti tra la scorsa primavera e luglio 2016. Mesi durante i quali, l'impianto ha funzionato a pieno regime.

A smuovere le acque ci aveva pensato la relazione della Holzbau, l'azienda altoatesina che segue la manutenzione del palaghiaccio, consegnata dalla cooperativa Feltreghiaccio all'amministrazione comunale a marzo 2016, dove si consiglia un intervento di ripristino prima dell'inverno. Poi a inizio luglio c'è un sopralluogo dei tecnici dell'Ufficio fabbricati del Comune che definisce la situazione grave, producendo l’ordinanza del sindaco Perenzin che chiude l’impianto.

Un documento interno che sembraridurre la gravità del problema convince il Comune ad affidare alla ditta Ri-Legno di Rovereto un'indagine dettagliata che evidenzia il pessimo stato della struttura. “Grave e imminente pericolo” riporterà la relazione che dà il via alla procedura d’urgenza per la sostituzione di otto puntoni su incarico diretto alla stessa Ri-legno che poi ha consegnato l'impianto alla cooperativa Feltreghiaccio e alla città in poco più di un mese dall'affidamento dei lavori.

Nessuno dei consiglieri di minoranza rilascia dichiarazioni, ma l'esposto è cosa certa. Centrodestra, Movimento 5 Stelle, e l’Altra Feltre, hanno condiviso l'iniziativa per chiarire una volta per tutte se ci sia stato oppure no qualche errore di valutazione o qualche negligenza sull'intera questione legata alla copertura del Drio le rive.

Come ribadito dall'opposizione, non è l'intervento di ripristino a essere contestato. Tutt'altro. L'esposto va invece ad analizzare tutto il periodo antecedente all'ordinanza di chiusura emessa dal sindaco, perché lo scorso inverno e fino a luglio 2016 al palaghiaccio sono transitate migliaia di persone: per il pattinaggio pubblico, per assistere alle partite di hockey, per l'attività di società di pattinaggio artistico, per tre concerti con uso di potenti impianti di amplificazione che riverberano il suono creando vibrazioni, per una manifestazione che ha coinvolto tutte le scuole primarie del Feltrino. Quello che la minoranza vuole capire è se tutte queste persone abbiano corso un pericolo reale e se l'amministrazione comunale aveva gli strumenti per operare diversamente. Da parte sua l'amministrazione comunale ha sempre difeso con forza il proprio operato, rigettando la richiesta di dimissioni avanzate dall'opposizione pochi giorni prima di Ferragosto e ribadendo di essersi attenuta alle procedure previste in base a documentazioni ufficiali.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomenti:palaghiaccio

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi