Palazzo Fulcis, all’appello manca il “Camerino Ricci”
BELLUNO. Apertura a metà per Palazzo Fulcis e Auditorium: . Se il palazzo della musica bellunese riaprirà i propri battenti a settembre, ma solo per le aule dedicate alla scuola Miari (secondo piano) e alla Banda (piano terra), il futuro Museo Civico bellunese occuperà per il momento solo una parte del bellissimo Palazzo Fulcis. Un lato dell’edificio, infatti, resta ancora in mano ai privati. E si tratta dell’angolo storicamente più prezioso, vista la presenza del “Camerino Ricci”, la stanza che ospitava le opere dell’artista bellunese in mano al Museo Civico bellunese. Parliamo de “La caduta di Fetonte” e di altre due tele (“Ercole al bivio” ed “Ercole e Onfale”) che, trafugate durate la Grande Guerra assieme ad altre quattro opere, sono state riacquistate anni fa da Palazzo Rosso.
Trattativa infinita. Sono anni che va avanti il braccio di ferro tra Cariverona e privati. In un primo momento le parti erano lontanissime, poi, col passare del tempo, domanda e offerta si sono avvicinate, tanto da collimare. Ma tutto questo non è bastato. Nonostante l’accettazione da parte della proprietà dei termini dettati dalla Fondazione Cariverona, quest’ultima non ha mai chiuso la trattativa. La speranza è che quanto prima venga messo nero su bianco, regalando alla città un altro prezioso tassello storico-culturale.
Palazzo Fulcis. «Non abbiamo rinunciato ad acquisire l’ultima parte del palazzo, una sezione fondamentale per il nostro museo, visto che ospita il “Camerino Ricci”, il luogo dove era posizionato la famosa tela “La caduta di Fetonte”», commenta l’assessore comunale Claudia Alpago Novello. «Come Comune, continuiamo a spingere sui rappresentanti di Cariverona affinché si trovi l’atteso accordo con la proprietà. Acquisire anche questa parte di Palazzo Fulcis, ci permetterebbe di chiudere il cerchio e di avere un museo completo. Si tratta di un valore aggiunto, al quale non vogliamo rinunciare».
«La Fondazione ha speso 14 milioni di euro per recuperare questo edificio, penso proprio che alla fine riusciremo a chiudere il cerchio, acquistando anche la parte ancora in mano ai privati». Parole di Renzo Poloni, rappresentante del Comune di Belluno in seno alla Fondazione Cariverona. «La trattativa si era arenata per alcune rigidità tra le parti in causa, ma ora abbiamo riallacciato il dialogo. Servirà ancora qualche milione di euro, ma alla fine sono convinto che la Cariverona farà questo ulteriore regalo alla città di Belluno».
Resta confermato l’arco temporale - tra novembre 2016 e febbraio 2017 - per l’inaugurazione della nuova sede del Museo Civico: «Tutto prosegue nel migliore dei modi», sottolinea Alpago Novello. «abbiamo contattato alcuni privati che potrebbero essere interessati a sponsorizzare i cataloghi e le audioguide, poi stiamo pensando ad alcuni eventi autunnali per coinvolgere la città nel percorso di avvicinamento all’inaugurazione del museo. Insomma, non stiamo con le mani in mano».
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