Palazzo Piloni medita tagli alle partecipate
BELLUNO. Tagliare è d’obbligo, visti i tempi. E allora perché non iniziare dalle partecipate? Se lo chiede anche palazzo Piloni dove in questi giorni si sta discutendo proprio di come recepire l’invito del governo ad alleggerire il settore delle società partecipate. Tanto più che lunedì arriveranno tecnici specializzati da Roma per attuare, insieme al governo dell’ente provinciale, la legge Delrio anche nel Bellunese.
Un progetto sperimentale che porta con sé non poche polemiche. I tecnici, infatti, arriveranno a Mestre lunedì mattina e sono attesi in Provincia alla 11.30. I tre funzionari saranno portati a Belluno da un’auto di palazzo Piloni per poi ripartire nel primo pomeriggio. «Visto il poco tempo a disposizione li andiamo a prendere per velocizzare gli spostamenti» spiega la presidente della Provincia Daniela Larese Filon, «creare polemica in questo senso è populista». Inoltre arriveranno anche dei tecnici del Formez e del Sose, agenzie governative dedicate alla pubblica amministrazione, che raggiungeranno Belluno autonomamente.
I “tutor” aiuteranno l’ente provinciale nell’attuazione della legge Delrio che ridisegna le competenze delle Province. Ma c’è il problema dei tagli imposti dalla Finanziaria e che non sono ancora stati quantificati nel dettaglio. Una situazone che affonda le sue radici nel passato.
«Sono passati cinque anni inutilmente» spiega l’ex presidente della Provincia Gianpaolo Bottacin, «si sono avvicendate varie persone alla guida dell'amministrazione provinciale ma il risultato non è cambiato, per il semplice motivo che i tagli dipendono dallo Stato, non dall'amministrazione provinciale. Finalmente è chiaro a tutti. Io andai a Roma più volte a reclamare ma poi tutto è sempre rimasto immutato. Alla faccia della tanto decantata autonomia. I tagli sono continuati inesorabilmente. Adesso ci mandano i tutor e io sono proprio curioso di vedere cosa suggeriranno».
Critico anche il senatore di Forza Italia Giovanni Piccoli. «Prima di mandare dei tecnici governativi a Belluno, l’Esecutivo sciolga il nodo delle risorse. Che cosa intendono attuare Renzi e il Pd senza il becco di un quattrino? Quali risposte intendono dare ai cittadini bellunesi?» chiede Piccoli, «siamo alle solite, ci si riempie la bocca di parole come “riforme”, “efficienza”, “autogoverno”, ma poi, alla prova dei fatti, ci sono solo e soltanto tagli, senza una logica apparente se non il favorire una nuova forma di neo-centralismo». Piccoli si chiede come mai, intanto non si guardi a Trento e Bolzano. «Si ricordano di Belluno solo quando c’è da tagliare?» continua il senatore, «sono arrabbiato perché da bellunese, prima che da rappresentante delle istituzioni ed ex sindaco, mi sento preso in giro».
L’accoglienza, insomma, non è delle più calorose e anche all’interno dell’ente provinciale c’è chi ha qualche perplessità. Ma in attesa che arrivino i funzionari da Roma palazzo Piloni si interroga su come tagliare ulteriormente i costi. Ad esempio intervenendo sulle partecipate, tema preso in esame già durante l’ultima riunione di maggioranza. Difficile tagliare società fondamentali come Dolomitibus o Dolomiti Ambiente. La mannaia però potrebbe abbattersi su altre partecipazioni. Quali è presto per dirlo, l’ultima parola spetta ai sindaci.
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