Palazzo Piloni vende abitazioni, uffici e caserme

La Provincia prepara un piano delle alienazioni: decine di immobili nel Bellunese trattative con il Demanio per i palazzi della Questura e della Prefettura
Di Valentina Voi

BELLUNO. La Provincia mette in vendita il “tesoro di famiglia”. Dalle caserme agli immobili in pieno centro a Belluno, passando anche per la Prefettura e la Questura, palazzo Piloni sta studiando un piano delle alienazioni ad ampio spettro per far respirare le casse dell’ente, rimpinguandole ed alleggerendole allo stesso tempo dagli oneri legati alle manutenzioni.

«Proviamo a dismettere parte del nostro patrimonio» spiega il consigliere delegato con delega alla materia Ezio Lise, «sappiamo che il mercato è fermo ma tenteremo questa strada muovendoci su più fronti». Impensabile, infatti, pensare di mettere semplicemente in vendita palazzo dei Rettori, sede della Prefettura ma di proprietà della Provincia. Per un bene di questo tipo palazzo Piloni ha in mente una strategia diversa valutando insieme al Demanio quali beni possono essere acquisiti direttamente dallo Stato, e a che prezzo. Il tutto, ovviamente, con il filtro del consiglio provinciale che avrà l’ultima parola in materia.

I beni che la Provincia sta pensando di alienare sono molteplici e dislocati in tutto il territorio del Bellunese, da Pieve di Cadore a Lamon. Si parte dalle case cantoniere che un tempo venivano usate dagli addetti alla manutenzione delle strade ma che oggi potrebbero avere un interesse immobiliare. Ed ancora il capitolo di caserme, in uso e non. Come quella di Feltre, che comprende cubature immobiliari e abitative e che inoltre si trova una zona centrale della città. Sempre nel Feltrino la Provincia sta pensando di vendere una caserma dei carabinieri di Lamon.

Spostandosi verso altre zone del Bellunese la situazione non cambia. A Ponte nelle Alpi la Provincia dispone di un ex ufficio turistico all’altezza della rotatoria e di una caserma dei carabinieri. A Pieve di Cadore ci sarebbe invece l’edificio che ospita i vigili del fuoco di Pieve di Cadore. Anche a Belluno non mancano gli immobili. Come ad esempio, il palazzo che fu dell’azienda di promozione turistica in via Psaro. Nel pieno centro della città, adatto ad ospitare degli uffici. «Bisogna capire se il mercato è vivo» commenta Lise.

Per quanto riguarda gli immobili che ospitano la Questura e la Prefettura il discorso cambia. «Abbiamo organizzato degli incontri con il Demanio e prossimamente i funzionari saranno a Belluno per un sopralluogo» spiega il consigliere, «il Demanio, infatti, fa anche da consulente per gli enti locali e cercheremo di capire insieme le strategie migliori per la vendita». Manovre di avvicinamento anche con l’Ater per vendere alcuni immobili di tipo residenziale che ormai per la Provincia sono solo un costo. Ma l’elenco è ancora lungo: c’è, ad esempio, la stazione di partenza della seggiovia di Col Contras a Pieve di Cadore, l’istituto zooprofilattico del Bellunese, la villa della Comunità Montana di Belluno in via Feltre. Un percorso appena all’inizio ma che la Provincia è intenzionata a portare avanti.

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