Palestra di roccia a Cortina, il sogno diventa realtà

Inaugurata dal commissario la struttura iniziata nel 2011 e dedicata a Lino Lacedelli: ora bisognerà trovare un gestore

CORTINA. «Ce l’abbiamo fatta, dopo tanti anni di lavori avviati e pure interrotti. Non è terminata del tutto, ma oramai ci siamo». Il commissario Carlo De Rogatis è apparso molto soddisfatto ieri all’inaugurazione della palestra di roccia in località Sopiazes, intitolata a Lino Lacedelli; una struttura che si attendeva da molti anni: iniziata nel 2011, è andata incontro a fallimenti e contenziosi che, come ha detto De Rogatis, sono ancora in corso.

«Quando sono arrivato a Cortina, nel luglio scorso, questa è stata la prima cosa che mi sono preso d’impegno di portare a termine. Ho fatto una scelta, quella di scorporare gli appalti e darli ad una ditta locale; e, grazie alla collaborazione del personale del Comune, che ringrazio, siamo riusciti a portare a casa l’opera. È vero, manca la gestione», ammette De Rogatis, «ma io mi fermo qui: lascio alla prossima Amministrazione l’onere di scegliere a chi affidare la palestra. La struttura è bella, sul tetto ci sono i pannelli solari, c’è un sistema di riciclo dell’acqua piovana. È alta più di 21 metri, la più alta in Italia, e dal punto di vista sportivo mi dicono che sia ottima. Questa è la mia ultima uscita pubblica», ha aggiunto il commissario, «tra dieci giorni ci saranno le elezioni. Io spero di aver fatto bene e dico grazie a tutti voi».
Alla cerimonia erano presenti le più alte autorità della provincia, civili e militari. E, naturalmente, gli Scoiattoli e le guide alpine di Cortina.
Dopo le parole del commissario, il parroco don Paolo Arnoldo ha impartito la benedizione di rito alla nuova struttura. Al taglio del nastro, è seguita la scopertura della targa in ricordo di Lino Lacedelli, alpinista di Cortina di fama mondiale, membro degli Scoiattoli, che il 31 luglio 1954 conquistò il K2 con il compagno di cordata Achille Compagnoni. Davanti alla targa, ancora coperta, i familiari di Lino Lacedelli, cui è stato dato l’onore di scoprire la dedica al loro padre.
Hanno parlato Marco e Alberta, figli di Lino Lacedelli, che non hanno potuto trattenere le lacrime per l’emozione. «Ringrazio di cuore il commissario per aver voluto dedicare la palestra di arrampicata a Lino. Tante altre persone che non ci sono più avrebbero potuto ambire a questo onore, ma siamo sicuri che Lino è molto fiero e di questo onore», hanno detto Marco e Alberta Lacedelli. Dopo che è stata scoperta la targa, la porta si è aperta e tutti i molti cittadini presenti hanno potuto entrare a vedere la bellissima struttura di arrampicata. La palestra non è ancora finita: mancano alcuni lavori, sia all’interno e sia all’esterno; le pareti non sono ancora state attrezzate e tracciate con le prese d’arrampicata, la sala boulder è ancora da finire, il bar è stato predisposto negli attacchi, ma ancora non c’è, e nemmeno la sala di reception. Il grosso, tuttavia, è completato, e l’effetto per chi ieri è entrato è stato notevole. Si attende ora il completamento della struttura e l’affidamento della gestione.
Marina Menardi
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