Palestra di roccia di Cortina, non solo arrampicata

La struttura di Cortina è stata pensata principalmente per gli sportivi, ma si pone l’obiettivo di essere un vero punto di aggregazione

CORTINA. Un viavai continuo di persone ha celebrato l’open day della palestra di roccia Lino Lacedelli di Cortina. Porte aperte per l’intero pomeriggio in quella che si preannuncia come la grande attrazione turistica della Conca per l’estate 2018.

Tanti i curiosi che, naso all’insù, sono rimasti a bocca aperta di fronte ad un luogo avveniristico che avrà l’obiettivo di ospitare anche coloro, sia residenti e sia turisti, non portati per l’arrampicata sportiva.

Ottanta gli “itinerari” allestiti su una superficie complessiva che supera i mille mq.

Tre le aree dedicate all’arrampicata, a partire dal corpo centrale della torre dalle ampie vetrate che raggiunge i 32 metri d’altezza, 26 dei quali perfettamente verticali. Una parete meno alta e ripida sarà dedicata ai principianti ed alle iniziative di natura didattica, mentre per i più incalliti ci sarà la sala boulder, dove per arrampicarsi non serviranno le corde ma solo l’inventiva.

Ogni itinerario presenta un nome da rimandare a colui che lo ha “aperto” ma anche un numero ed una lettera.

«Numeri e lettere rappresentano i gradi di difficoltà», spiega Filippo Menardi, uno dei sette soci di “Cortina360”, la società chiamata a gestire la struttura, «gli itinerari predisposti rispondono perfettamente alle esigenze di tutti, dai bambini agli adulti, dai principianti ai professionisti. Ognuno di essi è colorato non tanto per offrire un colpo d’occhio accattivante ma per aiutare a trovare la strada giusta per arrivare fino in cima».

“Cortina360”, si è detto: è questo il nome della società capofila di un progetto ad ampio raggio, unico nel suo genere che accoglie sei ampezzani doc (Davide Alberti, Filippo Menardi, Michele Titton, Bruno Sartorelli, Pierfrancesco Smaltini e Natascia Alexander) più una faentina, Lucia Montefiori.



«La palestra di roccia rappresenta la punta dell’iceberg», prosegue Menardi, «qui siamo tutte guide alpine e maestri di sci. Cinque su sette anche Scoiattoli. Abbiamo l’obiettivo di metterci a disposizione del turista proponendo un pacchetto completo. A tal proposito tra pochi giorni lanceremo un tour operator votato all’incoming. Puntiamo ad offrire un prodotto nuovo, più ordinato. La palestra di roccia sarà il miglior bigliettino da visita che potessimo desiderare».

Tornando all’inaugurazione, il taglio della torta ha sostituito quello del nastro, il tutto in un clima di dilagante allegria. Presente anche l’ex sindaco di Cortina, Andrea Franceschi, “padre” della palestra di roccia: «Me ne dissero di tutti i colori, ma ormai è acqua passata. E’ stata realizzata una struttura eccezionale, unica nel suo genere. Cortina aveva bisogno di un luogo di aggregazione, non solo giovanile, come questo».

Archiviato l’open day, la palestra di roccia nella quotidianità sarà aperta con orario continuato dalle 10 alle 22.

Il giorno di chiusura settimanale sarà il lunedì, ma solo fuori stagione. Per il resto l’obiettivo di “Cortina 360” sarà quello di tenerla aperta il più possibile, abbinando possibili chiusure alle inevitabili attività di manutenzione di cui la palestra necessita periodicamente. Il costo d’ingresso, valido per tutta la giornata, è di 12 euro, appena 4 euro per gli under 16.

«Proporremo corsi ad hoc per ogni età e grado ma l’obiettivo primario sarà quello di portare più gente possibile a scalare direttamente sulle nostre bellissime montagne», conclude Filippo Menardi. Tra i tanti presenti c'era anche Alberta Lacedelli, figlia di Lino a cui è intitolata la palestra. «E’ un’emozione indescrivibile, questi ragazzi hanno la stessa passione che aveva mio padre. Il prossimo obiettivo sarà quello di realizzare qui dentro un museo, lo stesso che tanto avrebbe voluto realizzare il mio papà».
 

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