Palio 2015, in bilancio un buco da 13 mila euro

Colpa della pioggia di sabato che ha ridotto gli spettatori a un terzo Antonetti: «Speravo di lasciare la manifestazione con i conti in ordine»
gian paolo perona-perona- feltre- palio
gian paolo perona-perona- feltre- palio

FELTRE. Il Palio è a un bivio, tra necessità di bilancio da risanare dopo la seconda mazzata del maltempo in due anni che ha fatto perdere altri 12-13 mila euro di incasso previsto per sabato sera, regolamento da rivedere dopo un'edizione segnata dai ricorsi, e assetto dell'associazione da ricostruire visti gli addii annunciati da tempo sia del presidente Stefano Antonetti che del suo vice Alfonso Sampieri, figura chiave considerando anche il ruolo di responsabile dell'arena di Pra' del Moro e dei cavalli. I prossimi saranno mesi cruciali per la manifestazione regina della città, che nel weekend ha vissuto il trentasettesimo atto della propria storia sulle montagne russe. Sabato c'è stata la picchiata per la pioggia che ha cancellato la sfilata del corteo e la rievocazione, salvando solo le gare davanti comunque a un migliaio di spettatori che hanno sfidato il maltempo. Domenica invece il meteo ha favorito la risalita, riunendo in Pra' del Moro circa 4 mila persone paganti. I numeri li snocciola il presidente uscente Antonetti, che traccia un bilancio del Palio 2015 «positivo, ma tormentato dai ricorsi. Il mio successore dovrà mettere immediatamente mano al regolamento, che è stato modificato negli anni con aggiunte e tagli, e dà sempre adito a qualche interpretazione. Dovrebbe essere più blindato, dopo che in questi anni abbiamo tamponato dove potevano esserci dei problemi. Ci sono tantissime pagine che parlano dei cavalli e pochissime per le altre gare, che sono sempre più importanti vista anche la qualità degli atleti in campo», dice.

«Il Palio è una manifestazione dove c'è molto agonismo tra i quartieri, però dobbiamo pensare che è anche spettacolo e questo ce lo dimentichiamo molto spesso. L'80 per cento del pubblico era gente non di Feltre, che non capisce tutti questi ricorsi, o il rifiuto di Port'Oria di tirare alla fune. Sono cose che la gente da fuori fatica a comprendere e ne va dello spettacolo, che domenica è stato bello. Ho avuto modo di parlare con alcuni visitatori, rimasti sbalorditi dal nostro Palio», racconta Stefano Antonetti. «Bisogna guardare avanti, lavorando sul regolamento, altrimenti ha grandi responsabilità il Capitano, perché ogni frase può dare adito a un ricorso. Pensando alla gente, cerchiamo di accettare qualche giudizio che magari può essere contestato».

Quanto ai numeri, sono stati buoni quelli di domenica, meno quelli di sabato: «Con la pioggia, il vento e freddo è stato un calvario», evidenzia il presidente Stefano Antonetti. «È stato un peccato, perché avevamo un bellissimo mercatino. Ma ringrazio tutti quelli che sono entrati lo stesso in centro storico, erano comunque tanti. Belli i fuochi d'artificio, anche se sono stati danneggiati perché dopo tre ore di pioggia gli inneschi fanno fatica a partire». Tracciando un bilancio finale, «contavo di dare in mano al mio successore una manifestazione a posto con i conti», conclude il presidente Antonetti. «Sabato sera abbiamo incassato un terzo rispetto all'anno scorso. Due batoste in due anni consecutivi si fanno sentire. Certo servirà un intervento importante, ma penso che il Comune sarà vicino alla manifestazione, che deve andare avanti».

Raffaele Scottini

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