Palio di Feltre: «Dateci risposte a breve sulla pista»

La presidente Boldo illustra il bilancio economico e sprona il Comune: chiarezza su Pra’ del Moro per metà novembre
gian paolo perona-perona- feltre- palio
gian paolo perona-perona- feltre- palio
FELTRE. «Cosa vuole fare il Comune dell’anello di Pra’ del Moro? La pista è da rifare per disputare il Palio 2018».


È uno snodo cruciale per il futuro della manifestazione e la presidente Donatella Boldo lancia un appello, dopo aver tirato le somme dell’edizione 2017 che ha visto annullare la corsa dei cavalli per la seconda volta negli ultimi quattro anni.


Questo ha comportato anche un mancato in incasso di circa 6 mila euro, ma il bilancio si chiude comunque in attivo di 6.562 euro, che va ad alleggerire il debito pregresso. Resta un piccolo insoluto di circa 4 mila euro, a cui si aggiunge un fido bancario di 10 mila 680 euro, per circa 15 mila euro da coprire per ripartire da zero.


L’edizione 2017 è costata 63.833 euro, in cui le voci più consistenti sono le spese di gestione (includono il commercialista, l’alloggio dei veterinari, la segretaria, gli speaker) per 11.902 euro; la gara dei cavalli con il mossiere, i veterinari compresa l’ambulanza, il kit antidoping, il tecnico della federazione per l’omologazione della pista e il trattore che lavora il fondo per 9.149 euro; il servizio audio e luci che impiega tre persone per 7.418 euro; i fuochi d’artificio, i mercatini medievali e le fiaccole per 5.492 euro; le spese per l’impianto elettrico e le certificazioni per 5.900; le stampe di manifesti, biglietti e altro per 5.044 euro. Sono stati investiti anche 3.050 euro per realizzare un video promozionale e la mostra fotografica con la digitalizzazione di alcune foto di Frescura per uno spaccato di storia della manifestazione.


Le entrate sono state di 70.395 euro, soprattutto dai biglietti d’ingresso (24.260 euro) e dagli sponsor (28.799). Il Comune ha dato un contributo di 10 mila euro.


«Il Palio può contare fortunatamente sul volontariato, ma da solo non basta perché servono delle professionalità con determinate competenze», spiega la presidente. «Abbiamo provato ad abbassare i costi, ma l’ordinanza Gabrielli li ha rialzati. Dal 2016 abbiamo iniziato ad eliminare i crediti non più esigibili per fallimento o scioglimento di realtà che avevano chiesto la collaborazione del Palio, una cifra importante che ha pesato non poco sul bilancio».


«Il cammino del Palio non è mai stato facile», prosegue la presidente Donatella Boldo, «eppure siamo qua a fare chiarezza e rendere, per la prima volta credo, trasparenza su quelli che sono i costi della manifestazione. Vorrei ancora una volta far capire che alcuni dei miei collaboratori, compresa me e la vicepresidente, hanno assunto l’incarico gratuitamente, e ricoprendo questi ruoli ci si assume delle responsabilità che spesso vengono sottovalutate».


Adesso la priorità è la sistemazione della pista di Pra’ del Moro: «Ci servono risposte entro metà novembre, avendo tempo fino a dicembre per chiedere ai main sponsor la conferma per il 2018 e dobbiamo garantirgli il programma della manifestazione».


Lo dice chiaramente la presidente dell’associazione Donatella Boldo, che invoca un tavolo allargato per decidere «come si può intervenire nell’anello di Pra’ del Moro insieme a tutti gli attori che hanno a che fare con quell’area, affinché abbia un decoro 365 giorni all’anno, perché non c’è solo il Palio. C’è la realtà museale che viene avanti e bisogna capire a chi viene affidata la gestione dell’area, che è di proprietà del Comune. Abbiamo cercato di convocare una riunione, però non abbiamo ricevuto risposte».


Raffaele Scottini


©RIPRODUZIONE RISERVATA.

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi