Palio e Artigianato, sede non a norma
FELTRE. Quel palazzo di via Mezzaterra non è a norma e già l'ex amministrazione Vaccari aveva sancito che doveva essere lasciato libero. Palio di Feltre, Mostra dell'Artigianato e quartiere Santo Stefano hanno da anni tra quelle mura le loro sedi operative, ma sul portone non c'è nessuna targa o tabella che lo pubblicizzi. D'altra parte la presenza dei due comitati organizzatori e del quartiere del Corno d'oro è di fatto abusiva. La nuova sede c'è già, è stata assegnata da almeno un paio danni fa nel vicino palazzo Tomitano, sede dell'ex biblioteca civica, trasferita alle ex scuderie napoleoniche dopo importanti lavori di ristrutturazione. Lavori di adeguamento che non sono stati ancora eseguiti al piano terra di palazzo Tomitano, mentre al secondo piano ha già trovato casa da marzo 2013 la Banda Città di Feltre che finalmente ha i suoi spazi per gestire al meglio l'attività.
Sul finire del 2013 i vertici di Palio e Mostra dell'artigianato hanno eseguito l'ennesimo sopralluogo per verificare la situazione e il presidente del Palio, Stefano Antonetti, ha manifestato la volontà di velocizzare il trasloco, mentre il comitato che regge la Mostra, forse per il momento di incertezza vissuto dalla manifestazione che solo da poche settimane ha saputo di avere un timoniere certo per l'edizione 2014, temporeggia e non sembra alcuna fretta di lasciare la sede attuale. I lavori che necessitano al piano terra è la sistemazione dell'impianto elettrico con la messa a norma e una generale rinfrescata agli ambienti. Al primo piano, invece, i locali si potrebbero già utilizzare ed è per questo che, se il comitato della Mostra tentenna, il Palio vorrebbe completare il trasferimento tenuto conto che lo spazio sarebbe sufficiente per allestire l'ufficio e custodire i preziosi abiti. Ci sono poi le cantine, che pur non essendo state comprese nella convenzione con il Comune sarebbero perfette per ospitare il magazzino dove alloggiare le scenografie, le tredici bancarelle realizzate da Fabio Giudice e i vessilli. L'amministrazione, da parte sua, ha una certa fretta di liberare un edificio nel quale, in caso di incidenti, le responsabilità sarebbero tutte da accertare.
Resta ancora incerto il cammino per giungere al trasloco completo, con il problema di dovere anche trovare una nuova “casa” al quartiere Santo Stefano. Il quartiere scalpita, costretto com'è ad una situazione di incertezza che si riflette nelle parole del suo presidente Paolo Rigoni: «Abbiamo avuto vari incontri con l'amministrazione, ma ci rimandano sempre a quando si libererà qualche spazio. La verità è che il compito di un quartiere non si esaurisce nel preparare il Palio e lo dimostra il Duomo che da quando ha una vera sede ne ha fatto un luogo d'aggregazione quotidiano che funziona da marzo fino all'autunno. Questo dovrebbe essere il vero ruolo di un quartiere. Purtroppo noi siamo in una situazione precaria che va avanti da anni».©RIPRODUZIONE RISERVATA
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