Palio, verso il rinnovo l’ente e tre contrade

In scadenza gli incarichi dei presidenti di Santo Stefano, Castello e Duomo Port’Oria lancia la proposta della “tratta” dei cavalli per dare più spettacolo
Palio di Feltre, domenica, vince quartiere Santo Stefano
Palio di Feltre, domenica, vince quartiere Santo Stefano

FELTRE. Il Palio è a un bivio. Dopo sette anni sotto la guida di Stefano Antonetti, l’assetto dell’associazione è da ricostruire, visti il suo addio e quello del vice Alfonso Sampieri, figura chiave considerando il ruolo di responsabile dell’arena di Pra’ del Moro e dei cavalli.

Ci sono poi tre quartieri su quattro che vanno alla rielezione del consiglio direttivo. Sono in scadenza di mandato i presidenti di Santo Stefano Paolo Rigoni, di Castello Marco Gazzi e del Duomo Angelo Lusa. E il quarto, Marco Hubert Campigotto di Port’Oria, lancia la proposta della cosiddetta “tratta” dei cavalli.

È l’operazione con cui vengono presentati una serie di cavalli e fatti correre in una serie di batterie per poi scegliere quelli per la gara, abbinandoli a sorte alle contrade. Una soluzione che secondo i gialloneri impegnerebbe meno i quartieri dal punto di vista economico e offrirebbe spettacolo.

«Con la tratta verrebbero riequilibrate le possibilità di ogni quartiere. La formula poi si può decidere insieme, magari con un montepremi per il vincitore. Le batterie diventerebbero un richiamo in più per il pubblico nei giorni precedenti, facendo pagare un biglietto simbolico i cui proventi andrebbero all’ente e in più si andrebbe a rinvigorire il movimento locale dell’ippica», suggerisce Campigotto.

«I cavalli che arrivano potrebbero essere alloggiati nelle stalle e sarebbe anche un modo per aiutare i feltrini che si dedicano a questo mondo».

L’Aquila bicipite - il suo presidente lo sottolinea - porta avanti l’idea in un anno in cui potrebbe avere le casse competitive per provare a vincere, dopo nove anni di astinenza: «Vorrei che la gente apprezzasse il fatto che Port’Oria fa questa proposta ufficiale per il Palio 2017 non perché non sa che pesci pigliare, ma in un momento in cui potrebbe essere in posizione favorevole. Così i quartieri spenderebbero meno e potrebbero investire di più su altri aspetti un po’ trascurati, come rifare i vestiti del corteo storico o migliorare l’estetica delle frasche, se vogliamo fare il Palio anche per i turisti», prosegue Marco Campigotto.

«I candidati alla presidenza degli altri quartieri e il prossimo presidente dell’ente hanno tutto il tempo per pensarci. Aspettiamo la risposta, che sia sì per metterci tutti attorno a un tavolo a discuterne, oppure no».

Voltando pagina, Port’Oria rilancia anche la sfida dei tamburini e sbandieratori, saltata quest’anno e sostituita da un’esibizione il sabato sera della settimana prima del Palio: «Siamo i campioni in carica e rimettiamo in palio il tamburo e la bandiera dei vincitori».

Raffaele Scottini

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomenti:palioquartieri

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi