Palumbo assolto anche in Cassazione

Il notaio era accusato di maltrattamenti dall’ex moglie condannata a pagare le spese processuali
03/02/2011 Roma, il Palazzo di giustizia, sede della Corte di Cassazione
03/02/2011 Roma, il Palazzo di giustizia, sede della Corte di Cassazione

BELLUNO. Assolto con formula piena anche in Cassazione. Si può considerare definitivamente chiusa la vicenda giudiziaria a carico del notaio bellunese, con studio a Sedico, Michele Palumbo. Venerdì scorso la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso dell’ex moglie, confermando l’assoluzione già pronunciata dalla Corte d’Appello di Venezia nel febbraio scorso, ribaltando la decisione del gup di Belluno che invece aveva condannato il notaio.

Il professionista (assistito dall’avvocato Maurizio Paniz) era accusato di maltrattamenti dall’ex moglie, che sosteneva di aver subito maltrattamenti verbali (e non fisici) durante il matrimonio, finito a rotoli circa tre anni fa con una scia di contenziosi notevole.

Dal punto di vista penale, la donna aveva denunciato il marito per maltrattamenti in famiglia, accusandolo di aver maltrattato anche la figlia piccola, ipotesi già smontata in primo grado con l’assoluzione da parte del gup del tribunale di Belluno che aveva invece condannato il notaio relativamente ai presunti maltrattamenti nei confronti dell’ex moglie.

Il gup aveva anche assegnato alla donna un risarcimento di 10 mila euro, risarcimento annullato con l’assoluzione in Appello.

Dopo la sentenza di secondo grado la procura generale veneziana non ha presentato ricorso e quindi la vicenda penale si considerava già conclusa e passata in giudicato, ma l’ex moglie ha presentato ricorso per la statuizione civile, cioè per riottenere il risarcimento di 10 mila euro concesso in primo grado e annullato in Appello.

Dopo aver esaminato gli atti, la Cassazione si è espressa venerdì della scorsa settimana. I giudici romani hanno rigettato il ricorso della donna, confermando l’assoluzione di Palumbo anche per la parte relativa al risarcimento dell’ex moglie che si era costituita parte civile.

Ricorso dunque considerato infondato e la Cassazione ha anche deciso di condannare la donna al pagamento delle spese processuali del terzo e ultimo grado di giudizio.

Con l’assoluzione con formula piena da parte della Cassazione, la vicenda penale che aveva coinvolto il notaio si può considerare chiusa. In sede civile, nella causa di separazione, c’è già stato un primo pronunciamento del giudice che anche in questo caso ha dato ragione al notaio addebitando la separazione all’ex moglie. Questo significa che la donna non ha diritto ad ottenere dall’ex marito alcun assegno di mantenimento. Ma anche in questo caso la battaglia legale potrebbe allungarsi.(i.a.)

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