Pandolfo, sciopero anche domani contro il licenziamento di Toigo
LENTIAI. La Pandolfo si ferma anche domani per solidarietà con Giuseppe Toigo, il lavoratore licenziato in tronco nei giorni scorsi perchè ha chiesto delle verifiche di sicurezza e ambiente dei luoghi di lavoro. Ieri intanto per solidarietà hanno scioperato anche i servizi esternalizzati della logistica mentre in totale ha incrociato le braccia almeno il 90 per cento dei lavoratori, per protesta.
Ieri la prima astensione del personale con un’ora e mezza di sciopero alla fine di ogni turno. Venerdì si replica con le stesse modalità nell’ultimo giorno di funzionamento della fabbrica di alluminio della sinistra Piave, prima delle ferie estive. Il sindacato successivamente, in vista della ripresa di settembre, valuterà quali altre iniziative intraprendere per tenere alta l’attenzione sul caso.
Intanto la situazione è al vaglio dei legali: finirà probabilmente davanti a un tribunale la querelle del licenziamento. La Fiom sta preparando il ricorso al giudice del lavoro per impugnare il licenziamento.
Il caso è scoppiato una decina di giorni fa, a fine luglio, quando Giuseppe Toigo è stato licenziato in tronco a causa di alcune segnalazioni che aveva presentato allo Spisal. Verifiche che, stando alle indiscrezioni assunte dal sindacato, non avrebbero avuto un esito negativo, come quello paventato dal lavoratore.
L’azienda dunque si è sentita diffamata e ha preso provvedimenti, arrivando a troncare il rapporto di dipendenza con Toigo che s’è visto arrivare la lettera di licenziamento intorno al 25 luglio.
«Il motivo del contendere è che l'azienda si sente diffamata dalla segnalazione che ha fatto il dipendente», spiega Benedetto Calderone, della Fiom Cgil «Erano state ventilate alcune criticità sull’impianto di raffreddamento e anche la presunta presenza di amianto. L’azienda dunque si è sentita presa nel mirino e ha assunto le decisioni che sono sotto gli occhi di tutti. Ora noi vedremo il da farsi. Ma riteniamo che il provvedimento adottato sia sproporzionato rispetto a quanto viene contestato al lavoratore: scioperi e impugnazione sono per far capire questo». La decisione dell’azienda viene criticata fortemente dal sindacato che nei giorni scorsi ha anche tenuto delle assemblee fra i lavoratori dello stabilimento e ha anche deciso di proclamare lo sciopero.
Un primo giorno di astensione era calendarizzato per ieri: un’ora e mezza a ogni fine turno. E la risposta non si è fatta attendere da parte dei lavoratori. Quindi si è deciso di prolungare la protesta e anche per la giornata di domani è prevista l’astensione con le stesse ore di sciopero.
Poi si va in ferie e si riprende verso fine agosto-settembre.
Tempo in cui anche le carte legali avranno probabilmente imboccato la strada verso il tribunale.
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi