Pandolfo, tornano gli scioperi

Lentiai. In fabbrica non piacciono i nuovi orari a “saldo invariato”. La Fiom si mobilita per gli interinali

LENTIAI. La Fiom Cgil lancia l'allarme per la Pandolfo con i nuovi orari “a saldo invariato” che aumentano le ore di lavoro ma non il salario. La ditta di Lentiai, che produce leghe in alluminio, ha alle spalle una lunga storia di accordi sindacali come quello del 2007 sul riposo compensativo e del 2011 con la flessibilità e gli straordinari dopo il trauma delle esternalizzazioni.

Ora le ultime decisioni prevedono in sostanza l'estensione del lavoro a tutti i sabati, non più per periodi limitati come nei vecchi accordi ma tutto l'anno. Ore extra che non vengono riconosciute come tali e e per questo la rappresentanza sindacale Fiom ha iniziato una serie di scioperi con ampie adesioni che continueranno anche nelle prossime settimane.

«Dopo vari mesi di discussione» dice il segretario provinciale Fiom Luca Zuccolotto «e diversi importanti investimenti in macchinari come una nuova pressa, si pone il grosso problema del nuovo orario di lavoro. In pratica i volumi di produzione sono buoni ma invece di assumere o regolarizzare i precari già esistenti ci è stato detto che se vogliamo istituire una squadra in più per coprire maggiori turni il sabato “ce la dobbiamo pagare noi”. Nessuno può dire che alla Pandolfo non si vuole lavorare, anzi tutti sono disposti a fare la loro parte ma queste dichiarazioni sono davvero troppo. Ci sono circa 200 dipendenti di cui 25 precari con il contratto con le agenzie interinali che aspettano certezze di un posto da dipendenti anche da un anno e mezzo. Si tratta, come gli altri, di operai specializzati che hanno fatto una formazione specifica per delle mansioni molto dure: tutta gente in gamba che merita di essere assunta con contratti stabili proprio ora che la produzione c'è».

«Noi lavoriamo molto» spiega il delegato Fiom alla Pandolfo Ugo Zabot, «ma è ingiusto caricare ulteriormente i lavoratori con orari aggiuntivi non retribuiti. La soluzione sarebbe semplice: basta adottare un orario a scorrimento (formula inventata proprio alla Pandolfo nel 1997) che garantisce da un lato la certezza del riposo e dall'altro l'apertura costante degli impianti anche il sabato. Così ci sarebbe lavoro anche per una squadra in più dalle 6 alle 8 persone. Purtroppo invece siamo arrivati al punto ora non sappiamo neanche i turni della settimana successiva, non possiamo programmarci i nostri impegni personali familiari».

«Abbiamo attuato degli scioperi “a scacchiera”», dice l'altro delegato Mirco Fascetti «e dobbiamo dire che l'adesione è stata totale. Anche i precari interinali hanno scioperato, segno che c'è una solidarietà generazionale tra i più giovani e i veterani della fabbrica, con l'obiettivo comune di una lotta per una migliore qualità di vita. Il clima per ora è sereno e i rapporti sono buoni con la proprietà, che ha fatto passi importanti su molti settori come investimenti in attrezzature e formazione, ma le proteste e le assemblee continueranno anche nelle prossime settimane».

Enrico De col

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