Papa Bergoglio ha un sosia tutto in cioccolato doc

La statua del maestro cioccolatiere Mirco Della Vecchia è stata consegnata al pontefice. «È bellissima», ha esclamato. È stata sistemata nella Sala Nervi
Di Federico Brancaleone

SOSPIROLO. Papa Bergoglio ha conosciuto ieri a Roma il suo “sosia di cioccolato” di origini bellunesi.

Non solo: lo ha anche apprezzato, sia per l’incredibile somiglianza sia per la bontà della materia prima utilizzata.

E così, il presidente di Cna Alimentare e maestro cioccolatiere Mirco Della Vecchia ha messo a segno l’ennesimo colpaccio, quello su cui nemmeno lui avrebbe scommesso fino in fondo.

Partito dai laboratori dell’Accademia sospirolese di Sass Muss, il papa “dolce” ha fatto tappa prima al Sigep di Rimini, dove è stato rifinito nei dettagli, e poi ha varcato i cancelli di Piazza San Pietro, in occasione dell’udienza solita del mercoledì.

Unico neo la pioggia, che non ha concesso di esibire la statua proprio nella piazza più gremita d’Italia, costringendola a un riparo “di fortuna” nella prestigiosa Sala Nervi.

Qui Papa Francesco ha ammirato a lungo il suo ritratto di cacao, ammettendo con il suo noto sorriso: “È bellissimo”.

Il Santo Padre è rimasto piacevolmente colpito anche dal peso della scultura (1,5 tonnellate) e non ha esitato ad assaggiare il cioccolato sospirolese, complimentandosi con l’artefice.

«“È stato elettrizzante e siamo ancora increduli», spiega un entusiasta Della Vecchia, sceso a Roma con una delegazione bellunese di nove persone.

«Eravamo già soddisfatti martedì sera, quando siamo entrati in Vaticano per depositare la scultura. Lascio immaginare l’emozione provata nell’entrare in piazza con il mio furgoncino, scortati dalle Guardie svizzere, e nello scaricare la statua, sovrastati dal cupolone di San Pietro».

Poi, ieri, il grande incontro. «Abbiamo conosciuto Papa Francesco fuori dalla sua residenza a Santa Marta», racconta Della Vecchia.

«A causa della forte pioggia e dei tanti impegni del Papa, eravamo ormai convinti di dover rinunciare. Invece, ho spiegato al prefetto della Casa pontificia, padre George, quanto importante fosse per noi l’incontro e, poco dopo, ecco apparire Papa Bergoglio».

Il maestro cioccolatiere ha avuto la possibilità di baciare l’anello al Santo Padre e di scambiare con lui qualche parola.

«Ho voluto invitarlo a fare visita al Bellunese, ricordandogli la bellezza e l’importanza della terra natale di Papa Luciani, che è stata anche luogo di pellegrinaggio per importanti predecessori».

E c’è una bella notizia, che piacerà sicuramente anche allo scultore trichianese Paolo Moro, realizzatore della statua al fianco dei sedici corsisti della scuola: giudicata “troppo bella” dall’entourage, la scultura non sarà distrutta come preventivato ma rimarrà per un po’ in Sala Nervi; la Caritas di Roma, incaricata di distribuire il cioccolato della scultura, farà scelte diverse per garantire il risvolto benefico dell’iniziativa, magari offrendo altro cioccolato sempre «made in Belluno».

Insomma, una dolcezza che per il momento resterà intatta e che solo in un secondo momento potrebbe essere intaccata in unico segno di solidarietà.

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