Parapendio contro l'unico seggiolino occupato della seggiovia
LIVINALLONGO. Parapendio cade sui cavi della seggiovia Burz di Arabba, centrando un seggiolino sulla quale viaggiava una cameriera libera dal servizio, che andava a farsi una camminata in montagna. Disavventura da brivido ieri per un 54enne di Monaco che ha perso il controllo del parapendio sul quale stava scendendo nell’alto Agordino. Ma anche per la donna che si è visto piombare l’uomo all’altezza della testa, sul cavo che trasportava il suo seggiolino. L’uomo, K. S. , s’è fracassato un piede ed è stato ricoverato al San Martino di Belluno non in pericolo di vita.
Verso le 9,30 l’incidente: il turista tedesco era partito in volo dalla zona della terrazza del rifugio Burz quando non è più riuscito a controllare la vela per un forte colpo di vento ed è finito sui cavi della seggiovia, contro l’unica seggiola su cui c’era un passeggero (la seggiovia era ancora vuota ma stava comunque girando). Fortunatamente era vicino alla cima e l’addetto all’impianto lo ha fermato subito, altrimenti il tedesco rischiava di venir trascinato dalla seggiovia. A motori spenti, il 54enne è rimasto a testa in giù con il parapendio che si era impigliato nella morsa che sostiene il seggiolino.
L’impatto è stato molto forte, tanto che è rimasta danneggiata la morsa metallica. Lì per lì sembrava che il tedesco non avesse nulla di grave, invece dopo il soccorso si è diagnosticata una brutta rottura di un piede.
I primi ad intervenire sono stati gli addetti dell’impianto che hanno allertato i soccorsi e hanno calato il tedesco usando l’attrezzatura di soccorso che c’è sull’impianto. Nel frattempo era arrivato il soccorso alpino che ha stabilizzato il ferito a terra: l’uomo ha riportato una bruttissima frattura ad un piede ed è stato prelevato in elicottero del Suem per essere trasferito all’ospedale. Sul posto, oltre il Suem, la Croce bianca Fodom e il Soccorso alpino di Livinallongo.
La funivia è gestita dalla Sit Boè, l’impianto funziona anche d’estate e porta dal centro di Arabba fino al rifugio al monte Burz. E proprio da quest’ultimo c’è chi ha assistito a tutto il dramma, come Valeria, una delle dipendenti che stava già lavorando al rifugio. «Con la prima corsa della seggiovia è salito questo signore attrezzato di parapendio: era di buon’ora. Si è preparato e ha voluto lanciarsi nonostante gli fosse stato detto che era pericoloso, perché vicino c’erano appunto la seggiovia e anche il cannone dell’innevamento. Ma sembrava così esperto e ha voluto fare lo stesso: si è lanciato di fronte all’entrata del rifugio. Noi siamo usciti per vedere la scena ed eravamo anche preoccupati. È partito sicurissimo: il suo problema però è stata una folata improvvisa di vento che l’ha fatto andare verso la seggiovia, è mancato un pelo perché prendesse le corde: lui ha alzato anche le gambe per evitare lo scontro ed è rimasto incastrato con i cavi e si è fatto male a un piede. Era ridotto proprio male».
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