Parapendio: «Una grande vetrina internazionale per il territorio»

Il presidente del comitato organizzatore Matteo Di Brina traccia un bilancio positivo della manifestazione iridata 
FELTRE. I mondiali di parapendio monte Avena 2017 si sono conclusi e ora è tempo di bilanci. A parlare è Matteo Di Brina, presidente del comitato organizzatore: «Il bilancio della manifestazione direi che è senza dubbio positivo, anche per la questione legata ai numeri, considerando che parliamo comunque di uno sport minore. Il territorio ha risposto in un modo incredibile: altri sport minori di cui hanno comunque fatto i Mondiali non hanno avuto un tale riscontro e questo vuol dire che in qualche modo l’organizzazione è stata in grado di coinvolgere il territorio».


«La parola chiave dei Mondiali», dice Di Brina, «è sempre stata e rimane dunque la condivisione: è stato tutto un successo ed è il primo di questo tipo di manifestazione sportiva». L’organizzazione, il pubblico, lo spettacolo, le emozioni: la quindicesima edizione dei Mondiali di parapendio ha colto nel segno. E l’impegno dei volontari e di tutti coloro che hanno permesso la realizzazione di questo sogno sono stati ripagati.


«La seconda parola chiave», prosegue Di Brina, «è stata il coinvolgimento: per quanto riguarda le presenze al di fuori del nostro territorio non abbiamo dati certi, ma sicuramente oltre alle duecento persone che gravitavano qui, tra tutte le squadre ed entourage, abbiamo visto al campo d’atterraggio tra le duecento e le trecento persone, molti austriaci ed europei. Tanti sono stati anche gli appassionati italiani che hanno seguito sia la cerimonia di apertura che quella di chiusura oltre a seguire le manche».


«Quella dei Mondiali», sottolinea, «è stata una vetrina incredibile, che ha visto undici gare su tredici giorni: qualcosa di bello perché in pochi Mondiali si riesce a volare così tanto, considerando anche le condizioni meteo nelle Prealpi, in cui si alternano delle belle giornate a temporali, che hanno inciso su delle manche che abbiamo purtroppo dovuto stoppare. Siamo comunque sempre riusciti ad ottimizzarle, dandone alla fine il punteggio».


Il presidente del comitato organizzatore si sofferma poi su altri aspetti: «Ci sono riviste internazionali, come “Cross country magazine” e non solo che ci hanno fatto promozione con reportage e che erano sempre in contatto coi i nostri blogger, i quali postavano foto e video permettendo così di dare lustro al territorio. In televisione e su Sky il parapendio rientra tra gli sport minori e facciamo più fatica ad attirare attenzione, ma il servizio sui nostri Mondiali uscirà comunque su Sky a settembre. Anche su Raitre hanno fatto dei reportage. Con il coinvolgimento siamo riusciti a raggiungere un altro obbiettivo, che è stato il saper creare curiosità».


Dante Damin


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