Parapiglia in piazza Isola, due all’ospedale
FELTRE
Una parola di troppo, uno sguardo non gradito ed ecco che per qualche minuto piazza Isola si trasforma in un ring. Vola qualche sedia e sicuramente qualche schiaffone se alla fine saranno in due a farsi medicare al pronto soccorso. Nulla di grave, per carità, ma i referti sono il punto di partenza per presentare successivamente una denuncia-querela ai carabinieri. Che infatti sono arrivati con tre pattuglie del Nucleo radiomobile e della stazione di Feltre. I militari hanno riportato la calma in piazza e cominciato a ricostruire l’accaduto. Mai come stavolta si può parlare di un parapiglia scoppiato per futili motivi.
La dinamica non è chiara, non si capisce chi abbia davvero cominciato e nemmeno se almeno una delle persone che sono state portate in ambulanza al pronto soccorso fosse intervenuta nel tentativo di separare i duellanti e rasserenare gli animi. Alla fine si contano cinque, forse sei persone coinvolte complessivamente. Sia, chiaro, non parliamo di ragazzini. Siamo all’esterno del Bar Principe e sono passate le 17. Non c’è nemmeno un gran movimento e l’ora di chiusura delle 18 legata alle restrizioni dettate dall’ultimo decreto si avvicina.
Nel plateatico ci sono delle persone sedute a un tavolo che ne incrociano un’altra con lo sguardo. Scappa una prima parola e da quel momento la situazione sfugge di mano. Ad animare ulteriormente il parapiglia arriva un uomo in tuta gialla. Altri uomini si avvicinano, forse con l’intenzione di fare da pacieri. Sedie e tavoli si spostano insieme ai protagonisti della rissa. Una sedia viene brandita ma non si sa se vada a segno. Di sicuro qualcuno chiama i carabinieri che convergono con tre pattuglie in piazza. Quando arrivano, i militari trovano ancora una situazione di grande tensione, anche se il peggio sembra passato e grazie alla loro presenza gli animi progressivamente si placano.
Restano gli acciaccati, almeno due, uno dei quali si tiene del ghiaccio sul viso, segno che qualche botta è arrivata a segno. Arriva anche il proprietario del locale, Nicola Bortolon, che si era temporaneamente allontanato, e trova carabinieri in quantità, il gruppo di persone che ancora discute e un paio di sedie rotte. Il barista allarga le braccia sconsolato: «Non bastavano i danni provocati dalla chiusura alle 18, adesso ci si mettono anche quelli agli arredi».
Arriva anche l’ambulanza inviata dal Santa Maria del Prato. I sanitari verificano la situazione dei due che nella colluttazione hanno riportato qualche botta. Vengono fatti salire sull’ambulanza e trasportati al pronto soccorso per le cure del caso. Sono gli stessi protagonisti della rissa a tentare di chiarirsi tra loro, tutti si scusano con Bortolon, che ha avuto solo la sfortuna di ospitare il parapiglia nel suo plateatico. Arrivano le 18, si spengono le luci e cala il sipario. Tutti a casa a meditare.—
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi