Parassita nella pasta dell’asilo «Colpa del buco nella scatola»

PEDAVENA. Farfalline al parassita. Un paio di anni fa, il piatto da codice penale era finito sui tavoli della scuola materna di Pedavena: c’erano infatti dei buchi nelle confezioni della pasta. I...
PEDAVENA. Farfalline al parassita. Un paio di anni fa, il piatto da codice penale era finito sui tavoli della scuola materna di Pedavena: c’erano infatti dei buchi nelle confezioni della pasta. I bambini avevano avvistato le maestre della presenza di animaletti marroni tra una farfalla e l’altra, che non c’entravano niente con il condimento: i piccoli non potevano saperlo, ma erano esemplari di lasioderma serricorne, conosciuto anche come tarlo del tabacco. Dalla loro sorpresa, si è arrivati presto alla preoccupazione degli operatori e poi anche dei genitori. Produttore e distributore sono stati accusati dalla procura di aver violato la disciplina igienica della produzione e della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande.


Il primo è uscito dal processo, pagando una somma, mentre Gabriele Salvatori ha deciso di affrontare il dibattimento, difeso dal bresciano Scalvi. Ieri è stato sentito il consulente della difesa De Riso, che lavora per la Polycontrol, un’azienda che si occupa di controllo ai generi alimentari. Il problema, ha spiegato, è nato perché un sacco di questa pasta era aperto ed è grazie a questo buco che è avvenuta la contaminazione del parassita che ha infestato le farfalline. I fori sono stati causati dal formato di pasta e non dal tarlo, che quindi ha solo trovato da mangiare e si è anche riprodotto, approfittando dell’ambiente caldo e umido e del metodo di stoccaggio. La plastica dell’imballaggio è stata sostituita proprio perché troppo fragile. Il parassita vive in media tra i sei e gli otto giorni, poi muore e viene rimpiazzato dalla larva.


Il pubblico ministero Rossi ha sottolineato che un episodio simile era avvenuto a Novate Milanese: com’è possibile che lo stesso lotto sia capitato a Pedavena? «L’ufficio di qualità è stato carente» ha risposto a denti stretti il consulente. Il giudice Berletti ha rinviato al 18 dicembre per la discussione finale e la sentenza. Non ci sono altri testimoni o consulenti da ascoltare.


Gigi Sosso


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