Parcheggiava la Porsche con un falso permesso invalidi: a processo

E’ accaduto a San Vito di Cadore. Una padovana è finita in tribunale con l’accusa di falso



Falsa invalida sulla Porsche Cayenne. Un macchinone di lusso parcheggiata sullo stallo con le strisce gialle, a San Vito di Cadore, senza averne alcun diritto.

Laura Fabris, la conducente padovana è in tribunale con l’accusa di falso e uso di atto falso, dopo aver pagato una pesante sanzione amministrativa. Secondo la tesi sostenuta dalla Procura della Repubblica, la donna ha fabbricato un falso permesso riservato agli invalidi e l’ha esposto sotto il parabrezza, spacciandolo per genuino.

I fatti contestati sono del 17 febbraio di tre anni fa, quando la pattuglia della polizia locale ha fatto un controllo e gli agenti si sono accorti che nel pass della Porsche c’era qualcosa che non tornava. Hanno aspettato il ritorno dell’automobilista e fatto una verifica, sulla base dei suoi documenti: il contrassegno rilasciato dal Comune di Conselve era un falso. Era stato fotocopiato a colori e poi plastificato. Quanto all’auto, è risultata intestata a un anziano deceduto due anni prima. La donna ha cercato di giustificarsi, dicendo di aver parcheggiato in quel posto, perché aveva fretta e doveva andare con urgenza in farmacia. Oltre a questo, ha aggiunto di aver trovato il pass all’interno della macchia e di averlo utilizzato.

I vigili urbani hanno inoltrato una comunicazione notizia di reato alla Procura della Repubblica, che ha fatto le necessarie indagini, arrivando fino al processo penale, che è stato aperto ieri mattina, davanti al giudice Coniglio e al pubblico ministero Pesco. Fabris è difesa dall’avvocato Maraviglia e, nell’udienza filtro, sono state raccolte le liste dei testimoni, che saranno necessari alla formazione della prova.

Successivo il rinvio al 5 marzo, quando il giudice onorario Cittolin provvederà al calendario dei successivi appuntamenti. Peraltro, nello stesso periodo, quello della Cayenne non era stato l’unico caso di contrassegno falso smascherato dalla polizia locale della Valboite. Anche un 55enne di Bologna aveva posteggiato la sua Jaguar XJ nella zona a pagamento, esponendo un permesso falso. Una fotocopia di un arancione scolorito, che non aveva ingannato gli agenti. In quel caso, l’automobilista aveva ammesso immediatamente di aver fatto una sciocchezza, ma questo non gli era bastato a evitare una sanzione amministrativa e una denuncia per truffa. Da notare che il costo del parcheggio, in quell’area, è di 80 centesimi all’ora. —



Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi