Parco Dolomiti: «Fondi a rischio senza presidente»
GOSALDO. Il ministro dell’Ambiente firmi il decreto di nomina del presidente del Parco: si rischia la paralisi e di perdere fondi e finanziamenti. Nuovo appello della giunta di Gosaldo (paese nel Parco Dolomiti) per la soluzione del vuoto al vertice della presidenza dell’ente Parco Dolomiti: l’esecutivo comunale guidato da Giocondo Dalle Feste ha firmato una seconda delibera, inviata direttamente al ministro dell’Ambiente oltre che agli organismi del Parco, deputati e senatori, al presidente della Regione.
A rischio, secondo la giunta, ci sono fondi e finanziamenti sia europei sia strutturali fino al 2020, con evidente nocumento per il territorio situato nei confini dell’area protetta, ma anche di quei Comuni che ricadono dentro e al di fuori di essi che godono di inevitabili ricadute.
È ormai un anno che la presidenza del Parco Dolomiti è vacante: il 14 luglio 2015 infatti è scaduto il mandato quinquennale del vertice di villa Binotto e da allora non c’è stato ancora la nomina di un successore di Benedetto Fiori. Nomi se ne fanno a iosa, ma finora il ministro dell’Ambiente non ha firmato alcun decreto, d’intesa con il presidente della Regione Veneto. Dunque lo stallo, secondo l’amministrazione di Gosaldo, rischia di far perdere treni validi all’area protetta. Soprattutto quelli che porterebbero fondi e finanziamenti: «senza la definizione del vertice dell'Ente Parco non si possono intraprendere azioni di ampio respiro né agire nel pieno delle potenzialità di competenza, con conseguente perdita di credibilità nella interlocuzione e cooperazione interistituzionale», scrive la giunta Dalle Feste «questo immotivato e prolungato vuoto nella guida può divenire causa di oggettive perdite economico finanziarie, basti solo pensare alla contingente fase relativa alla definizione delle azioni per accedere ai fondi e ai finanziamenti sui fondi strutturali e di investimento europei per il periodo 2014-2020. Il Comune di Gosaldo e la sua cittadinanza credono fermamente nei valori e negli obiettivi che le aree protette rappresentano e perseguono, non soltanto nelle ricadute territoriali, ma anche in quelle generali del nostro Paese». Senza dimenticare come una mancanza di governance e di operatività metta in oggettivo pericolo anche l’ambiente protetto, la biodiversità, ed esponga il territorio «al rischio di abusivismi e danneggi l'economia e il turismo». Di qui la richiesta al ministro di «un'azione immediata che porti allo sblocco di questa grave situazione di stallo, al fine di procedere con il decreto di nomina del nuovo Presidente dell'Ente Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi e superare, finalmente, questo pericoloso e ingiustificato deficit di governance». (cri.co.)
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