Parco Lambioi, il Comune vuole sistemarlo con il Bando Periferie
«La priorità è restituire ai Bellunesi il parco di Lambioi». L’assessore all’urbanistica Franco Frison spiega come stiano avanzando i tanti progetti di rigenerazione urbana in città, sottolineando l’importanza di ripristinare l’area fluviale cittadina invasa e distrutta dalla furia del Piave durante l’alluvione di fine ottobre.
«Abbiamo inviato una richiesta ufficiale alla presidenza del Consiglio dei Ministri perché ci autorizzi a rimodulare il progetto di Lambioi», spiega Frison, «l’idea è di rimandare le opere previste oltre punta dell’Anta, come la ciclabile di via Vecellio, e verso le fontane di Nogarè, per concentrare i fondi per il ripristino del parco. Secondo la convenzione, ogni modifica deve essere approvata e noi intendiamo rispettare le regole: per questo motivo attendiamo una risposta prima di indire la gara, anche se non vedo particolari ostacoli a una modifica di questo tipo».
La giunta, quindi ritiene prioritario il recupero del parco e lavora a stretto contatto con il Genio civile: «Sugli argini il Genio interverrà per somma urgenza per ridurre i tempi», continua l’assessore, «anche se così non sarà possibile alzare le barriere ma solo riportarle allo stato pre-disastro. Poi provvederemo a studiare una nuova sistemazione per i chioschi e i servizi, che probabilmente costruiremo in una zona più elevata e protetta. Il resto dell’area sarà riempita di terra per coprire i detriti e ospitare nuovamente i campi sportivi e parte dei ritrovamenti archeologici, mentre le altre parti del progetto non saranno modificate, compreso il sottopasso che permetterà di raggiungere Lambioi beach senza attraversare la strada».
Assegnate tre opere
Ed eccoci agli altri progetti inseriti nel Bando Periferie. Si è da poco conclusa la fase di gara per le prime tre opere in programma con l’assegnazione degli appalti e sono in corso tutte le verifiche di rito per l’incarico definitivo. «Ovviamente su tutti questi appalti presteremo la massima attenzione e il massimo controllo in modo che tutto si svolga secondo le regole».
L’intervento sul ponte sul Gresal in località Antole-Casoni è stato assegnato a una ditta di Marostica, che ha proposto un ribasso del 14 per cento rispetto alla spesa stimata; una ditta di Padova ha vinto l’appalto per il recupero dell’ex caserma Piave che diventerà il polo del terzo settore, grazie al 15% di ribasso rispetto a una base di lavori di 940 mila euro. Per il piazzale della stazione, infine, su un importo complessivo di base di 630 mila euro, è stata una ditta di Agrigento a vincere l’appalto con il 18 per cento di ribasso. «Per ognuno di questi tre appalti, data la procedura negoziata prevista dal codice degli appalti pubblici, sono state invitate 15 imprese, in prevalenza venete, tra le quali si trovavano anche aziende bellunesi. Lo dico date le recenti polemiche sollevate da alcuni consiglieri».
Per il ponte sul Gresal sono state presentate solo tre offerte, mentre per l’ex caserma Piave ne sono arrivate sei. Per il piazzale della stazione, infine, su quindici inviti solo quattro imprese hanno presentato un’offerta.
le altre gare
Entro questo mese arriveranno a scadenza anche le altre tre gare in programma, quelle con gli importi maggiori: il 14 gennaio si saprà chi dovrà realizzare i lavori previsti alle scuole Gabelli (5 milioni e 300 mila euro) e chi si occuperà di far nascere la nuova mediateca, con tanto di piazza interna coperta a palazzo Crepadona (2,2 milioni di euro). L’ultima gara, dedicata al recupero dell’ex chiesa dei Gesuiti, che ospiterà un mercato coperto oltre che uno spazio dedicato ad eventi musicali, scadrà invece il 25 gennaio e partirà da una base di spesa di 1 milione e 600 mila euro. «Allo stato attuale posso dire che siamo molto soddisfatti dell’andamento della rigenerazione urbana», conclude Frison, «per questi ultimi bandi, però, è stata inserita una clausola di sicurezza con la quale il Comune si riserva l’affidamento degli incarichi nel caso non arrivassero i fondi previsti per la rigenerazione. Per quelli già assegnati, invece, il Comune procederà in ogni caso all’avvio dei lavori». —
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi