Park Kanguro, attesa per un altro ricorso

La Cassazione ha dichiarato cessata la materia del contendere ma adesso c’è quello sulla seconda ordinanza del sindaco



Park Kanguro: non c’è ancora la parola fine. Il parcheggio del supermercato ampezzano di via Barone Franchetti è stato provvisoriamente rimosso. Lo scorso 24 settembre le sezioni unite della Cassazione hanno rigettato il ricorso sulla sentenza del Tribunale superiore delle Acque pubbliche dell’aprile dell’anno scorso presentato da Acil, l’azienda che raggruppa i supermercati e K Immobiliare, dichiarando «cessata la materia del contendere». Ma è ancora pendente quello presentato contro l’ordinanza del sindaco Gianpietro Ghedina del 31 luglio dell’anno scorso, sempre davanti al Tsap.

Se ne discuterà mercoledì prossimo. Con questa ordinanza, il primo cittadino ampezzano ha rilevato, anche dopo ulteriori accertamenti tecnici e idraulici sul torrente Bigontina, l’esistenza di tutti i presupposti per disporre nuovamente «l’immediata rimozione delle strutture portanti e delle piastre di copertura del parcheggio installato a parziale copertura del torrente Bigontina e, altresì di tutto ciò che possa in ugual modo rappresentare motivo di ostruzione e di impedimento al naturale deflusso delle acque entro e sopra l’alveo del torrente, adottando ogni accorgimento a cautela, affinché l’area interessata dai lavori sia resa inaccessibile a mezzi e persone, al fine di preservarne l’incolumità».

Acil e K Immobiliare promettono di non fermarsi: «Se il ricorso dovesse essere respinto, è scontato che ci rivolgeremmo di nuovo alla Corte di Cassazione, con tutto il tempo necessario», anticipa l’avvocato Carmen Maraviglia, «non dimentichiamo che Regione Veneto e Genio Civile ci avevano autorizzato a fare le opere di mitigazione idraulica. Si tratta di 400 mila euro, che a questo punto sarà la Regione a spendere con i soldi di tutti i contribuenti. Noi non ci fermeremo».

La storia del parcheggio edificato in area soggetta a vincolo paesaggistico comincia quando il Comune di Cortina risponde in maniera positiva alla richiesta di Acil srl di costruire una struttura amovibile, che avrebbe coperto un tratto del Bigontina. Alfonso Mele, il proprietario di uno degli appartamenti del condominio «Maya Bassa» impugna l’autorizzazione davanti al Tsap e ne ottiene l’annullamento. Pertanto il Comune emana una prima ordinanza con la quale intima ad Acil di demolire. Nella notte tra il 4 e il 5 agosto 2017 un nubifragio e una frana staccatasi dal Cristallo fanno esondare i torrenti Rio Gere e Bigontina e perde la vita Carla Catturani.

Il Genio civile stabilisce che il parcheggio del Kanguro aveva creato una sorta di tappo, favorendo lo straripamento del Bigontina. Il sindaco Ghedina allora firma una seconda ordinanza, alla quale fa seguito un ricorso che viene respinto dal Tsap. Il ricorso in Cassazione è andato male, ma la vicenda non è ancora finita. —



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