Parrucchiere viene assolto per un reato ambientale
BELLUNO. Rifiuti in riva al Piave. Contestati alcuni secchi in plastica, che evidentemente contenevano anche materiale riconducibile all’attività di un parrucchiere. G.P. è stato portato a processi...
BELLUNO. Rifiuti in riva al Piave. Contestati alcuni secchi in plastica, che evidentemente contenevano anche materiale riconducibile all’attività di un parrucchiere. G.P. è stato portato a processi per la violazione delle norme ambientali dove si parla di siti di preminente interesse pubblico per la riconversione industriale, lungo il fiume sacro alla Patria.
L’uomo è stato assolto per non aver commesso il fatto. Non si è arrivati alla prova che il colpevole fosse lui, mentre il pubblico ministero Gulli aveva chiesto una condanna al pagamento di un’ammenda di 2 mila 600 euro.
Il difensore Alpagotti ha descritto a grandi linee la situazione, arrivando alla conclusione che il suo assistito meritasse l’assoluzione proprio per non aver commesso il fatto, in subordine il proscioglimento per la particolare tenuità del atto e, in ulteriore subordine, il minimo della pena con i benefici concedibili.
Il giudice Cittolin ci ha messo giusto pochi minuti, per uscire dalla camera di consiglio con una sentenza di assoluzione per non aver commesso il fatto. Ci vorranno sessanta giorni per le motivazioni.
(g.s.)
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