«Partano gli ospedali di comunità»
BELLUNO. Non solo Aft nell’incontro tra i pensionati e il sindaco Massaro, ieri pomeriggio a Palazzo Rosso. Si è parlato, infatti, anche degli ospedali di comunità, le strutture previste dal Piano socio sanitario regionale (Pssr), ma ancora non decollate nel Bellunese.
«Mentre nell’Usl 2 ne esiste uno con venti posti ad Alano, a Belluno non esiste», precisa Renato Bressan, segretario dello Spi Cgil, a nome anche dei colleghi Strapazzon della Uilp e Dal Ben della Cisl. «La questione è che la Regione nel piano ha tolto dei posti letto per acuti, pensando alla realizzazione contestuale degli ospedali di comunità, dove i letti costano un quarto di quelli dei nosocomi normali. Ma queste strutture non sono state costruite: se non lo si farà a breve, il Pssr perderà la sua validità e quindi perderemmo la possibilità di seguire le sue indicazioni».
I pensionati hanno ribadito al sindaco che c’è grande bisogno di questi ospedali, soprattutto nella parte alta della provincia, specie in Agordino. «Massaro ha condiviso il problema», conferma Bressan, «ma la questione è che mancano i soldi. Per questo è necessario andare tutti assieme a Venezia con un progetto serio, per chiederne il finanziamento, ora che è in esame il bilancio preventivo».
Strappato un consenso anche sul fronte delle aggregazioni funzionali territoriali. «Il presidente della Conferenza dei sindaci ha riconosciuto», precisano i pensionati, «che la questione va affrontata subito. Per questo motivo ha in mente di convocare per prima cosa l’esecutivo della Conferenza e poi la riunione plenaria degli amministratori. L’obiettivo è evitare che i nuovi sistemi di assistenza possano avere un impatto devastante per Cadore, Agordino e Comelico. Massaro chiederà che si parta con una sperimentazione nella Valbelluna per capirne limiti e criticità».
I presenti a palazzo Rosso hanno convenuto, infine, che le Aft sono positive per potenziare il sistema sanitario, «ma le cose vanno fatte in modo ponderato e nel rispetto dei territori». (p.d.a.)
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi