Parte il progetto per spostare tralicci e interrare le linee
BELLUNO
Quattro pagine sul Corriere della Sera per annunciare a migliaia di bellunesi che i loro terreni stanno per essere gravati da un vincolo di servitù di elettrodotto o che stanno per essere espropriati. L’iniziativa è della Terna, la società che si occupa di costruire e gestire gli elettrodotti che attraversano anche la nostra provincia. Dopo lunghe trattative, l’anno scorso è stato raggiunto un accordo tra alcuni comuni bellunesi e la Terna per razionalizzare o interrare gli elettrodotti. Ed ora quell’accordo diventa realtà con il progetto depositato, oltre che nei ministeri e in Regione, anche in Provincia e nei comuni di Belluno, Ponte, Soverzene, Longarone, Castellavazzo, Ospitale, Perarolo e Forno di Zoldo.
Gli interessati, che sono stati elencati uno per uno sulle quattro pagine, possono presentare osservazioni entro sessanta giorni a partire da ieri, rivolgendosi al Ministero dell’Ambiente e al Ministero delle Attività culturali. Il progetto prevede di intervenire sulla rete a 220 kV sulla stazione elettrica di Polpet, sulla stazione di Soverzene, sulla direttrice Polpet - Soverzene (per 2.3 km), sulla direttrice Polpet - Lienz (27.9 km), sulla direttrice Polpet - Scorzè (7.5 km).
Inoltre sono previsti interventi sulla linea a 132 kV, sulla direttrice Polpet - Belluno (km 7.2), sulla direttrice Polpet - Forno di Zoldo (14.5 km), sulla stazione elettrica di Gardona, sulla direttrica Pelos - Gardona - Desedan (17.6 km).
Il progetto prevede di interrare linee a 220 kV della linea Polpet - Vellai, Polpet - Nove e Polpet - Desedan.
Si tratta di opere nuove, che razionalizzano quelle esistenti, per una lunghezza di 80.5 chilometri per i tratti aerei e un tratto di 12.8 chilometri per i nuovi elettrodotti interrati. Inoltre verranno tolti i piloni sui vari tratti considerati: 382 tralicci che saranno demoliti.
Oltre ai vincoli di servitù, ci sono anche degli espropri che riguardano terreni in comune di Castellavazzo, per la costruzione della nuova stazione elettrica di Gardona, con relativa strada di accesso. Alcune delle opere sono soggette a valutazione di impatto ambientale e altre interessano zone Sic e Zps come le Fontane di Nogarè, la Val Tovanella, la Val Talagona, il gruppo del monte Cridola, il monte Duranno, le Dolomiti Feltrine e Bellunesi.
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