Parte la nuova Provincia Capocelli convoca i sindaci
BELLUNO. Le primarie per un ente di secondo livello. Il Bard le propone per la nuova Provincia, che nasce dalla legge Delrio.
Prima dell’elezione del consiglio a settembre e della stesura dello statuto di dicembre e dopo la riunione di domani tra il commissario Vittorio Capocelli e i sindaci, c’è un tentativo per evitare spartizioni di cadreghe, anche se a titolo gratuito, lungo i corridoi dei palazzi: «La nostra idea è questa», spiega Silvano Martini, «il nuovo ente Provincia sarà un doppione del consorzio dei Comuni, con gli amministratori che si ritroveranno a essere controllori e controllati. Siccome abbiamo visto cosa è successo con il servizio idrico integrato, vorremmo che fossero i cittadini a scegliere i candidati. E le primarie renderebbero inutili le riunioni sotto banco che sono in corso».
Il sindaco di Belluno, Jacopo Massaro non sembra interessato a entrare in Provincia: «La ritengo molto importante, ma non potrei occuparmene. Sono interessato, naturalmente, ma solo come amministratore del comune capoluogo».
Intanto, Capocelli ha convocato per domani alle 10.30 nella sala Affreschi i 67 sindaci bellunesi. Comincia una nuova fase di applicazione del decreto Delrio, che porterà alla elezione del nuovo presidente della Provincia. Dal primo luglio Capocelli e il subcommissario, il dirigente del Comune di Belluno Martinelli, si occuperanno dell’ordinaria amministrazione e di questa fase di transizione, per arrivare entro fine di settembre all’elezione. Nessun eletto dai cittadini, appunto, ma dai consiglieri comunali del Bellunese. Una marea di consiglieri: ad avere diritto di voto sono 728 consiglieri comunali, che dovranno eleggere il presidente e i dieci componenti del consiglio. Due le schede: una per il presidente e una per il consigliere: anche i colori delle schede sono diversi, a seconda che i consiglieri comunali facciano parte di un comune sotto i 3000 abitanti, o sotto i 5000, o sotto i 10.000. E poi ci sono Feltre e Belluno. Il voto è ponderato: i consiglieri dei comuni più grossi contano di più.
Saranno mesi di trattative, quelli in vista del voto di settembre, per scegliere consiglio e presidente. Mesi anche per capire quali compiti avrà la Provincia. Secondo il decreto Delrio infatti, Belluno e Sondrio hanno competenze diverse rispetto alle altre, maggiori competenze su gestione del territorio e servizi che ora sono in capo alla Regione. Sono molti i punti da chiarire. E ci sono anche molti giovani sindaci, alla loro prima esperienza amministrativa. (g.s.)
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi