Parte la riabilitazione cardiologica
L’ad di Oras sta lavorando per riavviare il servizio entro l’autunno

CORTINA. Entro l’autunno, secondo i piani di Oras, ripartirà la riabilitazione cardiologica al Codivilla di Cortina.
La società mottense, infatti, come conferma l’amministratore delegato Francesco Rizzardo, sta lavorando da diverso tempo per poter far ripartire anche quei 14 posti letto che erano stati aperti qualche anno fa e che poi erano rimasti chiusi fino ad oggi. «Ma il problema maggiore resta reperire il personale specializzato per questo reparto», aggiunge Rizzardo.
Proseguono a pieno ritmo, quindi, i piani ambiziosi di Oras per la struttura ospedaliera cortinese che comprendono anche l’avvio di una riabilitazione neurologica. Un complesso riabilitativo a 360 gradi che, insieme con la struttura madre di Motta di Livenza, possa offrire un servizio completo sia in pianura che in montagna. Sembra essere questo il piano che sottende l’attività di Oras a Cortina, senza però tralasciare la necessità di garantire attività a servizio della popolazione residente. A cominciare dal potenziamento del punto di primo intervento (ppi) che, dopo una partenza un po’ difficile, come conferma lo stesso Rizzardo, che ha visto qualche problema a garantire il supporto dei medici ortopedici al pronto soccorso. «Ma ora la situazione di disagio è rientrata e possiamo garantire la presenza di ben cinque ortopedici», sottolinea l’ad che prosegue: «Stiamo completando intanto il percorso di selezione del personale infermieristico per il Codivilla che sarà assunto direttamente dall’Oras. A settembre, infatti, scadranno i primi cinque mesi di contratto con le agenzie interinali per il personale».
Rizzardo non nasconde che la sfida che Oras si è presa «è impegnativa, ma questo era immaginabile. Quello che non sapevamo era che la struttura ospedaliera fosse un po’ datata. Ma so che l’Usl 1 su questo sta mandando avanti dei progetti per sistemarla. Restiamo, comunque, in attesa del bando regionale per la gestione definitiva del Codivilla».
Paola Dall’Anese
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