Parte la ricerca di fondi per il rifacimento della pista di atletica
Proseguono gli incontri del comitato Fidal di Belluno con gli amministratori locali per fare il punto sulla situazione delle strutture per l’atletica. Dopo Domegge, a inizio settembre, martedì è stata la volta di Belluno, dove esiste una struttura, il Polisportivo, che dovrebbe essere il fulcro dell’attività provinciale, ma che da troppo tempo è in sofferenza, non presentando più le caratteristiche minime necessarie per ospitare meeting di un certo rilievo.
Inderogabile è il rifacimento della pista, messa sotto la lente nell’incontro che ha visto confrontarsi, tra gli altri, il presidente di Fidal Veneto, Christian Zovico, l’assessore comunale Marco Bogo, il presidente di Fidal Belluno Giulio Imperatore, Giulio Pavei, del consiglio regionale Fidal, Ettore e Mauro Sommacal di Athletic club Belluno Firex, Elio Dal Magro di BellunoAtletica e Franco Roccon, di Atletica Dolomiti.
Zovico ha avanzato la proposta di una possibile ricerca fondi in vista delle Olimpiadi invernali del 2026. «Potrebbe essere una via da percorrere, la dotazione ottimale di impianti sportivi è prerogativa di un territorio a cui sono stati assegnati i Giochi Olimpici», dicono dalla Fidal Belluno. «Interessare i governi territoriali, Provincia e Regione, può essere il metodo giusto per instaurare sinergie virtuose utili a permettere il finanziamento dei lavori di rifacimento della pista».
Franco Roccon, nel ruolo di presidente di Atletica Dolomiti, ha suggerito la formazione di un documento sottoscritto dai rispettivi comitati regionale e provinciale e dalle società sportive interessate, da presentare al Comune di Belluno il quale, forte di tale istanza, potrà interpellare con maggiore autorevolezza gli assessorati sportivi della Provincia e della Regione in cerca di intese economiche.
Giulio Pavei, nella veste di consigliere di presidenza del comitato regionale Fidal, ha ricordato il ruolo assunto dallo stadio di Belluno nel panorama atletico nazionale. La prima realizzazione della pista risale a prima degli agli anni 60, a supporto delle Olimpiadi di Roma. Sempre in quegli anni si disputò un meeting tra Italia e Spagna, ciò a valere sull’importanza che lo stadio del capoluogo assunse all’epoca. Molte manifestazioni di assoluto rilievo si sono susseguite, fino a che l’anello in tartan ha mantenuto l’omologazione, poi più nulla, lo stadio ha perso quella funzione primaria sul territorio bellunese e nello scacchiere veneto, a cui era predestinato, capace com’è di due tribune da mille posti e una pista dotata di doppio rettilineo.
«È stato importante per noi raccogliere l’interesse della Fidal per l’impianto del polisportivo», commenta l’assessore Bogo. «In questi anni di mandato, abbiamo affrontato lo studio preliminare e definito l’intervento, non solo per poter poi partecipare ai bandi, ma anche per avere una stima certa dei lavori. La cifra complessiva è importante, speriamo che l’unione d’intenti emersa durante la riunione possa portare i frutti sperati».
Il prossimo incontro di Fidal Belluno sarà con l’amministrazione di Agordo. Seguiranno Alpago, Borgo Valbelluna e Feltre. –
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