Parte la “Ztl” sul Passo Sella, la rabbia degli operatori
Scattano lunedì alle 9 i limiti per la prima “Ztl”dei passi dolomitici. Riguarda il Sella, tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 16, fino al 31 agosto. Consentirà il transito a circa 1.250 vetture nella fascia oraria prestabilita, ma per salire bisognerà avere l’autorizzazione, da chiedere via app (ancora, però, non attiva), oppure sul posto.
Poco dopo l’incrocio/bivio Miramonti (SS242/SS243) in Val Gardena e al Pian de Schiavaneis, nei pressi dell’incrocio Passo Pordoi / Passo Sella (SS242/SS48) in Val di Fassa, sono stati installati due container provvisti di bagni chimici esterni – purtroppo il massimo dell’impatto – dove sarà possibile munirsi del pass gratuito, della validità di un’ora, per chi non ne ha fatto provvista.
Il consiglio ai villeggianti è di raggiungere il Sella o di fare il giro dei passi utilizzando i mezzi pubblici. I pullman di linea sono programmati ogni ora per chi sale dalla Val Badia e da Arabba, ogni mezz’ora dalla Val di Fassa, ogni quarto d’ora dalla Val Gardena. Via libera, ovviamente, alle auto elettriche.
L’obiettivo per quest’estate è una riduzione del traffico di circa il 20%: di mattina dovrebbero così poter transitare non oltre i 200 veicoli l’ora, mentre nel pomeriggio un numero compreso fra i 100 e i 150. «Questa è una nuova fase di test con cui sperimentiamo una possibilità per rendere più sostenibile l’esperienza delle Dolomiti e per giungere a una soluzione definitiva per la mobilità dolce al Passo Sella entro il 2019», spiega l’assessore provinciale all’ambiente di Bolzano Richard Theiner. «L’obiettivo per quest’estate è una riduzione del traffico giornaliero del 20 %. Nelle giornate di punta transitano su questa strada fino a 5 mila veicoli». Il transito, quindi, non è vietato, bensì limitato a un numero massimo di mezzi.
Ieri si sono riuniti gli operatori turistici dei passi. Erano uno più arrabbiato dell’altro. E non solo quelli che lavorano sul Sella. «Abbiamo prenotazioni di escursioni, perfino dall’estero», fa sapere Osvaldo Finazzer, il coordinatore del Comitato, «e nessuno ci sa rispondere se possiamo far arrivare i gruppi o meno. Nessuno che ci dica nemmeno come prenotare». La protesta riguarda anche le installazioni di questi giorni. «I container sono di un impatto riprovevole», hanno commentato gli albergatori. Almeno avessero schermato i bagni chimici». Le lamentele riguardano anche gli avvisi, perché annunciano la chiusura del passo, ma non l’orario; fatta esclusione della parentesi dalle 9 alle 16, infatti, l’accesso è libero. «Il messaggio che universalmente è stato recepito», sottolinea Finazzer, «è che tutti i passi sono chiusi. E per tutta l’estate».
Il 24 luglio gli operatori torneranno ad incontrarsi nuovamente per decidere le iniziative da promuovere alla luce dell’avvio della sperimentazione. —
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