Parte l’esposto alla magistratura in difesa delle acque del lago
CALALZO. Parte l’esposto-denuncia alla magistratura contro l’Enel, l’Autorità di bacino e tutti gli altri enti che in questi anni, con gli svuotamenti del lago, «hanno provocato danni ambientali, turistici, economici e d’immagine al Centro Cadore». Lo ha deciso mercoledì il consiglio dell’Unione montana Centro Cadore, deliberando di adire alle vie legali.
Gli 8 sindaci all’unanimità hanno deciso d’incaricare formalmente lo studio legale Rocco Bianco di procedere, utilizzando il corposo studio che il legale ha già predisposto nel corso degli ultimi mesi. Per quest’azione legale i Comuni si sono impegnati a pagare le spese.
«L’approvazione della delibera», afferma il sindaco di Domegge, Lino Paolo Fedon, «è la logica conseguenza, dell’azione che l’Unione montana Centro Cadore, su richiesta dell’amministrazione comunale di Pieve, aveva promosso, in accordo con i Comuni rivieraschi, per un’azione legale per la tutela del lago. A questo scopo l’Unione montana aveva deciso d’ incaricare un legale, con il compito di redigere un parere giuridico sull’attività di laminazione del lago di Pieve di Cadore e sull’attività di svaso per finalità idroelettriche ed irrigue. Ciò al fine di verificare l’eventuale illegittimità degli atti utilizzati in questi anni ed esaminare le conseguenze provocate in termini di lesione del paesaggio e dell’ambiente. Conseguentemente il legale, con una nota del 29 luglio, aveva comunicato all’Unione montana la disponibilità del suo studio legale ad assumersi l’incarico di seguire quanto sta succedendo in Regione, dove l’Autorità di bacino avrebbe provveduto all’aggiornamento del piano stralcio di gestione delle risorse idriche. In questo contesto si presenta il problema della tutela dei livelli estivi del lago di Pieve di Cadore, stabiliti dal decreto del presidente della Repubblica del 18 dicembre 1952, e dal disciplinare collegato che disciplina gli svuotamenti per usi irrigui».
«Lo studio redatto dal legale con l’aiuto dell’ingegner Susin», aggiunge il sindaco Fedon, «è molto corposo e dettagliatissimo sulla storia del lago e su quanto è successo in questi anni».
Nell’azione di contrasto alle attività che stanno portando il lago di Centro Cadore ad essere ridotto quasi ad un canale di scorrimento del fiume Piave, i Comuni interessati sono quelli rivieraschi, ai quali si è unito anche Auronzo, perché il danno d’immagine causato dall’abbassamento del livello dell’acqua, che ha coinvolto Pieve, Perarolo, Calalzo, Domegge, Lozzo, Vigo e Lorenzago ha danneggiato anche il Comune sull’Ansiei.
Vittore Doro
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