Partiti i lavori sul ponte A Bribano subito disagi

Ieri prima giornata di limitazioni al traffico, ma non ci sono state le temute code A causare problemi la segnaletica poco chiara e gli automobilisti “maleducati”

SEDICO. «Scusi, per Feltre?». «Svolti per Longano o vada per il ponte di San Felice». Dialoghi di una tarda mattinata all’incrocio di Bribano.

Sul “ponte dei sospiri”, come è stato più volte ribattezzato, sono iniziati ieri i lavori per l’allargamento. Si passa solo su una corsia, quella che costeggia la ferrovia, a fasce orarie: dalle 6 alle 12 in direzione Feltre-Belluno, dalle 12 alle 20 Belluno-Feltre. Dalle 20 alle 6 e nei giorni festivi, invece, si transita in entrambi i sensi, con il traffico regolato dai semafori.

Nella prima vera giornata di cantiere, il piano messo a punto per la viabilità ha retto l’urto, ma non sono mancati i disagi. È vero che non si sono formate grandi code, ma il personale dell’impresa ha dovuto fronteggiare masse di automobilisti ignari dei divieti, camionisti che non ne vogliono sapere di usare le deviazioni (e passano lo stesso sul ponte, anche se l’ordinanza dell’Anas vieta il transito ai mezzi superiori alle 3,5 tonnellate) e turisti che si perdono per la Valbelluna. Del resto la segnaletica è quanto meno migliorabile, lo ammette anche l’Anas.

A partire da questa mattina un addetto dovrebbe stazionare alla rotatoria dello Stop Moda, per indirizzare i mezzi verso il ponte di San Felice nella fascia oraria 6-12. «Ci siamo presi un bel pò di insolenze», raccontano i movieri. Sono in due, all’incrocio di Bribano. Dirigono loro il traffico, indirizzando auto, camion, moto e biciclette. Fra le 6 e mezzogiorno chi viene da Belluno non può percorrere il ponte, ma sembra siano in pochi a saperlo. Nessuno vede il cartello alla rotatoria dello Stop Moda, tutti tirano dritto e si trovano di fronte lo sbarramento. Qualcuno, addirittura, lo ignora e lo supera, rincorso dagli operai che riescono a fermarlo.

Ma il problema più rilevante è quello dei camionisti. L’impresa invita a usare le deviazioni, ma i movieri si sono sentiti rispondere che, non essendo rappresentanti delle forze dell’ordine, non hanno il diritto di impedire il passaggio. Chi invece ascolta e svolta verso Longano (la strada conduce sulla Sinistra Piave, permettendo così di arrivare nel Feltrino) deve stare attento a non “incastrarsi” perché c’è una curva un pò stretta appena dopo la stazione e la strada è a doppio senso di marcia.

Il momento più critico della mattinata fra le 7 e le 8, con la massa dei lavoratori in movimento. Poi il traffico è defluito piuttosto bene, anche se la corsia lasciata libera è di appena due metri e 75. Il limite da non superare è di 30 km/h, anche se tanti automobilisti arrivano un pò troppo veloci all’imbocco della strettoia. Salvo poi rallentare di colpo. Gli addetti alla circolazione comunicano fra loro di continuo. «Abbiamo un telefono dedicato per le forze dell’ordine», spiega il responsabile di cantiere della Boz Costruzioni (la ditta incaricata di eseguire i lavori). «Se dovesse passare un mezzo di soccorso fermeremmo subito il traffico».

Per il servizio di linea di Dolomiti bus, invece, i movieri hanno tutto l’elenco dei passaggi, sanno quando arrivano le corriere e fermano le auto quel tanto che basta per consentire il transito anche in senso contrario. Fra i disagi emersi anche quello segnalato dalla stessa impresa, che lamenta di non aver ricevuto assistenza dalle forze dell’ordine, tranne sabato notte, quando il ponte è stato chiuso completamente alle 2 e i carabinieri hanno fatto defluire il traffico in uscita dalla Sagra dei Per. Fra i commercianti della zona e tra chi si trova a passare per l’incrocio, intanto, non mancano le lamentele. I primi, soprattutto, raccontano i disagi che dovranno sopportare per i prossimi tre mesi, appellandosi alla crisi che mette in ginocchio le attività e chiedendosi perché non sia stato costruito il ponte bailey sul Cordevole, che avrebbe permesso di evitare i passaggi a singhiozzo. Tre mesi, per chi ha un negozio, sono tanti, e anche se tutti si rendono conto che i lavori di allargamento sono indispensabili, la paura è che il lavoro crolli. L’impresa promette di rispettare i tempi, lavorando anche di notte in alcune fasi.

I sindaci chiedono pazienza. I cittadini solo che si faccia in fretta per superare quanto prima i disagi che – è inevitabile – ci sono e ci saranno.

 

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