Partiti i lavori urgenti sul monte Revis per proteggere le case di Lozzo
Dopo i crolli, la Provincia ha affidato l’incarico alla ditta Tonet. Saranno rimossi 700 metri cubi di materiale entro il 24
Sono iniziati gli interventi di somma urgenza sulla parete del monte Revis, in destra orografica del rio Rin, che sovrasta l’abitato di Lozzo. I crolli che il 6 aprile hanno interessato alcune delle case sottostanti, hanno indotto il servizio di difesa del suolo della Provincia ad intervenire per mettere in sicurezza l’area. Ad annunciare il via agli interventi è il dirigente Pierantonio Zanchetta: «Abbiamo impiegato una decina di giorni per predisporre la delicata fase organizzativa, ma poi sono iniziati subito i lavori. I risultati immediati sono ottimi sia in termini di resa che di sicurezza».
La parete rocciosa del monte Revis è interessata da interventi di disgaggio su una quantità di roccia pari a 700 metri cubi. Di questi, 400 sono oggetto di demolizione (che tempo permettendo sarà ultimata entro mercoledì 24) e 300 sono accumuli conseguenti ai crolli. La prospettiva è completare l’asportazione entro la prima decade di maggio.
Le attività sono effettuate dall’impresa Tonet, alla quale è stato affidato l’incarico dalla Provincia attraverso una procedura di somma urgenza seguita dal consigliere Massimo Bortoluzzi, con il supporto del geologo Ennio Chiesurin. «La parte di roccia che verrà demolita sarà poi asportata dall’alveo del rio Rin per essere smaltita in discarica», prosegue Zanchetta. «Questo avverrà quando le operazioni in parete saranno ultimate. Sulla tempistica degli interventi non mi sbilancerei perché come sempre ci sono una serie di fattori esterni da tenere in considerazione. Una ventina di giorni lavorativi però potrebbero bastare per concludere questa che si presenta come una prima fase. Il monte Revis richiede un intervento radicale a cui penseremo in un secondo momento perché il caso va studiato in maniera approfondita».
«Prima di iniziare i lavori», spiega Zanchetta, «è stato approntato un piano di interventi dettagliato, in grado di mantenere la massima sicurezza per le case sottostanti ma anche per gli stessi operatori impegnati nei lavori. Se quelle rocce sono venute giù non va escluso che potrebbe succedere di nuovo. È una situazione tipica della montagna. Per questo l’intervento è concentrato nella parte della parete maggiormente a rischio. Ci sono fratture rocciose miste a gesso che si presentano instabili». —
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